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Mercoledì 11 Luglio 2011
ELISA CLAPS, UN CASO DA DISATTIVARE
di Marcelo Mariani

Quasi come a voler ricordare che tra un mese esatto è un anno che Gabriella Carlizzi è scomparsa, ecco che nell’ultimo semestre una serie di delitti, tutti di donne, ufficialmente vanno a soluzione o conoscono un impulso significativo: Simonetta Cesaroni, Serena Mollicone, Alberica Filo Della Torre, Meredith Kercher, Sarah Scazzi, Melania Rea, Elisa Claps…
Ma è proprio quest’ultimo caso, che mi fornisce lo spunto per alcune riflessioni riprese dai commenti pervenuti su questo blog. Il parroco Don Marcello Cozzi al funerale della Claps ha avuto parole forti e coraggiose: "Elisa è un fiore reciso che qualcuno ha lasciato marcire in un angolo" e la verità "è stata oggetto di baratto", poi ha chiesto ancora nella sua omelia di “togliere il macigno di menzogne”… Qual’è il mistero e quale il baratto, si chiede quindi l’autore del commento.
L’arcivescovo emerito di Potenza Ennio Appignanesi - e non da solo per rimanere nell’ambito ecclesiastico, così come il parroco appena citato - ha sempre sostenuto che Danilo Restivo figlio del potente Maurizio Restivo e nipote dell’allor più potente ministro democristiano Franco Restivo sia stato protetto dalle logge massoniche di appartenenza. E di qui parebbe comprensibile e consequenziale il suo trasferimento a Londra dove ha potuto di certo ripararsi all’ombra di una cupola tutta speciale.
Così come in un angolo oscuro della basilica della Santissima Trinità a Potenza veniva contemporaneamente “riparata” la fanciulla Elisa. Diciotto anni di respiro per il giovane Restivo che appena “lasciata” Elisa si era trattenuto per un po’ “in chiesa a pregare” e poi con calma farà le valige verso la sua nuova patria a godersi complessivamente ben diciotto anni di tranquillità e di cui alcuni da sposato. Che sarebbero stati anche di più se non fosse che non resistendo alle sue pulsioni si macchiava anche dell’assassinio di Heather Barnett; e ora pare sospettato di un terzo e addirittura di un quarto omicidio, sempre di donne.
Ormai quindi indifendibile, o esecutore forse anche parzialmente inconsapevole che ha adempiuto al compito affidatogli, viene finalmente e severamente preso in custodia dalla giustizia. Quella inglese però.
L’iniziativa della raccolta di firme per chiedere all’attuale vescovo Agostino Superbo di sconsacrare la chiesa scrigno di tale terribile “segreto”, ancorché severissima, non è priva di fondamento.
La curia di Potenza – lo dice con sofferenza Appignanesi, l’arcivescovo emerito stesso – ha consentito di fatto che il corpo di una vittima di morte violenta rimanesse lassù in alto a rovesciare il significato di cripta. Per diciotto anni, se risponde al vero l’ipotesi ecclesiale dell’ingerenza massonica, parliamo di una certa massoneria con le mani sporche di sangue e di complicità con “chi sapeva”. Diciotto anni di ipotetici rituali compiuti su di “un’ostia” sempre attiva e disponibile. E quale rituale più acconcio di quello compiuto dall’alto di una basilica? E se satanismo inizialmente non c’era, chi di cotanta lugubre gerarchia si sarebbe lasciato sfuggire un’occasione simile?
Ecco che il comune senso religioso popolare si esprime ora furiosamente. Ma dovrebbero essere gli stessi esponenti della Chiesa locale a prevenire e guidare la richiesta purificazione. O no?
E perché parroco, vescovo e arcivescovo che pur governano quella comunità si dichiarano di fatto impotenti, appellandosi pubblicamente a non si sa chi “che sapendo dovrebbe parlare”?
Si può dedurre che allora nemmeno l’iniziativa religiosa purificatrice dipende da loro? E da chi mai allora? Ma ha o no un vescovo l’autorità di purificare anche a distanza, anche solo camminandoci oggi attorno tutti i giorni con incenso e acqua benedetta in processione, possiede o no un vescovo il carisma esorcistico di liberare un luogo infettato da un peccato tanto grave, per disattivare quel male ancora operante?
E se no, chi ha tale autorità e perché non la esercita? Ma che si aspetta? Che la fede abbandoni del tutto la gente della Basilicata?
In assenza di iniziative più forti delle parole pur forti del parroco, si comprende quindi il sentimento popolare che volentieri raderebbe al suolo quel tempio, di certo dai satanassi già “rifondato” come tale sul delitto della povera Elisa. Radere al suolo per cancellare il peccato e per interrompere drasticamente e anche simbolicamente la “Potenza” del peccato avvenuto in terra “Basilicata”.
Ma la decisione sul sequestro della basilica della Santissima Trinità è per procedura in mano alla magistratura che deve decidere il se e il quando della restituzione del “luogo del reato” al popolo della città, che però pare proprio non rivolerlo in assenza di un segnale adeguato della Curia.
Anche simbolicamente tale chiesa è quindi per ora giustamente “in pugno” all’autorità giudiziaria.
Ci vorrebbe il nostro Cavaliere per gridare allo scandalo di tale incartamento collettivo.
Un cognome “Restivo” che dà continuità - qui beninteso solo nominale - con un’altra vicenda non più misteriosa, quella del caso Narducci di Perugia ove era procuratore capo Nicola anche lui Restivo, unico esponente della città che seppur allora titolare, non fu indagato, al contrario di tutte le altre autorità anch’esse competenti per la copertura operata, addirittura in concorso con la famiglia stessa del giovane medico, sulle reali circostanze della sua morte violenta.
E di continuità in continuità grazie a Restivo e a Narducci eccoci quindi ritornati a Firenze, come nel gioco esoterico dell’Oca. Perché pare che la vicenda gloriosa del “Mostro di Firenze” continui ad essere esemplare e a fare scuola a tanti.
Ma Firenze e la Toscana in genere è per eccellenza anche luogo d’arte, e ospitale attraente ombelico mondiale simbolico di ogni raffinato incontro alchèmico. Qui tra un bicchiere di brunello ed una cavalcata a pelo di mezzosangue da palio si riesce a trovare il senso eterno di ogni vicenda.
E quindi da Firenze si può spaziare verso ogni terra, italica, d’oltreoceano e d’oltralpe.
Piacerebbe invece vedere finalmente chi di dovere assumere con solennità biblica il ruolo della purificazione, della messa in fuga dei sulfurei pedofili appassionati collezionisti di morte, di feticci… di capelli.

Didascalie (dall'alto verso il basso):

1. Ritratto di Erica Claps.

2. Danilo Restivo

3. L’avv. Rosario Bevacqua, il giornalista Mario Spezi e Pietro Pacciani

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