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di Gabriella Pasquali Carlizzi - Domenica 2 Novembre 2008
MEREDITH KERCHER: INCREDIBILE MA VERO!
IL QUOTIDIANO INGLESE “THE INDEPENDENT” SI DISSOCIA DALLA SOLIDARIETA’ PER LA CONNAZIONALE E POVERA VITTIMA MEREDITH KERCHER E PRENDE LE DIFESE DEI SUOI PRESUNTI ASSASSINI, ACCUSANDO IL PM GIULIANO MIGNINI DI AVERE “RICALCATO” LA RICOSTRUZIONE DEL DELITTO SULLE ORME DELL’OPINIONE DI GABRIELLA CARLIZZI…!

QUANTO IERI HA PUBBLICATO IL QUOTIDIANO” THE INDEPENDENT”, E DIFFUSO IN RETE DAL “MESSAGGERO.IT” RIASSUMENDO IN ITALIANO BEN DUE PAGINE DI MADRE LINGUA A FIRMA DELL’INVIATO PETER POPHAM, HA PERVASO LA PUBBLICA OPINIONE DI UNA PROFONDA INQUIETUDINE, OLTRE ALLO SCONCERTO CHE SI DETERMINA QUANDO PROPRIO LA STAMPA CHE DOVREBBE AFFIANCARE QUEL “GIUSTIZIA E’ FATTA” ESPRESSO DALLA FAMIGLIA DELLA VITTIMA, UNA STUDENTESSA INGLESE COME INGLESE E’ “THE INDEPENDENT”, EBBENE QUESTA STAMPA SI METTE DALLA PARTE DEI PRESUNTI MASSACRATORI DI MEREDITH.
E NON BASTA, MA L’INVIATO DELL’ILLUSTRE QUOTIDIANO, ACCUSA GLI INQUIRENTI DI AVER RICOSTRUITO IL DELITTO SULLA BASE DELL’OPINIONE CHE GABRIELLA CARLIZZI ESPRESSE A POCHE ORE DAL FATTACCIO, IN UNA SERIE DI ARTICOLI , CONTINUANDO A STUDIARE IL COMPLESSO CASO GIUDIZIARIO.
FORSE IN INGHILTERRA QUALCUNO TEME CHE NEL CORSO DELL’IMMINENTE PROCESSO, POSSANO EMERGERERE ULTERIORI RESPONSABILITA’?…
FORSE I TRE IMPUTATI “COPRONO” UN “QUARTO UOMO”?
FORSE UN INGLESE? …O CHI...?
Se da un lato il comportamento del “The Independent” avrà fatto inquietare i due Pubblici Ministeri, Giuliano Mignini ed Emanuela Comodi, nonché il Giudice Micheli, a me, Gabriella Carlizzi, dopo la prima incazzatura, ha suscitato riflessioni tali da confermare i sospetti che fin dal primo momento ho coltivato in silenzio, riservandomi di recuperare tutte le prove che costituiranno forse a breve, un mio libro-inchiesta sulla vicenda.

Ed in tal senso, il collega inglese Peter Popham ha fatto, a mio parere, la classica mossa falsa, o se preferite lo scivolone sulla buccia di banana, nel senso che finalmente ha dimostrato che il suo Paese, per la connazionale Meredith Kercher, non sembra chiedere giustizia, bensì sembra esigere una e solo quella giustizia, che guarda caso coincide stranamente con il teorema del ben noto imputato Spezi Mario.

E vediamo di capire di più dell’anomalo comportamento di questo giornalista inglese.

Intanto sarà utiile osservare che la “crociata” pro-imputati, vede due assi covergenti in un unico soggeto: Spezi Mario

Ci eravamo abituati agli attacchi dell’asse italo-americano, o “Preston-Spezi”, ora dobbiamo prendere in considerazione anche l’asse italo-inglese, ovvero “Popham-Spezi”.
America ed Inghileterra trovano un unico “interesse” ed ingaggiano un cronista italiano, noto per la sua posizione da sempre offensiva nei confronti di taluni magistrati , gli stessi che lo arrestarono, gli stessi che ne hanno chiesto il rinvio a giudizio per numerosi e gravi reati, gli stessi che sono titolari del caso Meredith.

Ed anche il Giudice Paolo Micheli, che dovrà decidere il prossimo 12 dicembre, se rinviare o no Spezi a giudizio, è lo stesso Giudice che ha emesso la sentenza per Rudy Guede, e il decreto di rinvio a giudizio per Amanda e Raffaele, rigettando perfino la richiesta degli arresti domiciliari.

Ora, escludendo che il collega inglese, Peter Popham, autore del servizio uscito ieri, 1 novembre 2008 sul The Independent, con ben due pagine di offese gravissime contro il Pm Mignini, sia una persona ignorante, dobbiamo analizzare le sue affermazioni come rese da chi pur conoscendo la verità dei fatti processuali, fa finta di niente e persevera in un attacco senza precedenti contro il magistrato che ha coordinato le indagini sul delitto della studentessa inglese.

A dire il vero, se le stesse cose le avesse scritte il “The New Yorker”, non ci saremmo stupiti: sappiamo che il giornalista americano Douglas Preston ha anche lui qualche conto da regolare col Pm Mignini, e poichè quanto gli fu contestato vedeva il concorso con il collega esperto di “Mostro”, era presumibile che si sarebbe “cavalcato” il “caso Meredith” per interessi del tutto privati.
Presumibile.... con tanti “se” e con tanti “ma”... tuttavia resta il ragionevole sospetto...

La “sorpresa” inglese, al contrario ci ha colto impreparati, almeno da un punto di vista di “opportunità”, atteso che, un primo passo verso la Giustizia è stato fatto, riscattando l’atroce fine dell’inglesina.

Ne consegue, una serie di interrogativi, uno più inquietante dell’altro.

Tanto per cominciare, non si capisce il perchè sempre e solo il Pm Giulano Mignini, venga preso come “capro espiatorio”, di che cosa, poi non si sa.
Insospettisce il fatto che si faccia finta di non sapere che la sentenza e i due decreti di rinvio a giudizio sono stati firmati e redatte le relative motivazioni, da un Giudice, il dottor Paolo Micheli, il quale, nel corso di varie udienze ha ascoltato la pubblica accusa, le parti civili, e i più illustri collegi difensivi di chiara fama, che hanno sostenuto l’innocenza degli imputati.
O meglio, in questa strana triade, proprio le strategie difensive, a mio modesto parere, hanno convinto il Giudice della contestuale presenza degli imputati nell’ abitazione di Meredith, mentre si consumava il delitto.
Infatti ciascuno dei tre ha in pratica dichiarato: “Io non c’entro, sono stati gli altri due...”

O forse si sperava, non disponendo di nulla di più convincente, che il “gioco delle tre carte” incantasse l’attento Giudice, fino a farlo cadere nella “trappola” della “confusione”?
Difficile per un Paolo Micheli, cui non manca certo una carriera alle spalle per saper discernere chi si difende seriamente, da chi invece si “arrampica sugli specchi”.

Ora analizziamo le pesanti accuse sputate senza alcun rispetto, addosso a Mignini, ma anche allo stesso Giudice, ed in un certo senso alla sottoscritta.

Se dovessimo riesumare il reato di “plagio”, traducendo le invettive del cronista inglese, il “caso Meredith” si sarebbe risolto così: “la Carlizzi scrive la sua opinione e “plagia” Mignini, il quale a sua volta “plagia” il Giudice, che “accoglie totalmente le richieste dei due Pubblici Ministeri”.

Ma che cazzate sono queste?
Ma ve le andate cercando, oppure vi sentite protetti da chissà quali poteri, oppure voi stessi siete “armati fino ai denti”?
Ma vi rendete conto di quanto siete male informati, oppure lo siete troppo, e allora vi affannate per chissà quali e sconosciti fini?

Ma le avete lette le motivazioni del Giudice a fronte delle sue decisioni?

Ma avete ascoltato bene la requisitoria dei Pubblici Ministeri, oppure a voi basta orecchiare la parola “rito” per risalire alla sempre zampillante fonte di nome Carlizzi?

Innanzitutto il mondo intero, ha osservato la coincidenza del delitto di Meredith, con la notte appena trascorsa di Halloween, notte che la letteratura colloca nell’ambito magico-satanico-esoterico, e non certo con caratteristiche del folklore carnevalesco.
E tanto per la cronaca, anche il noto giornalista e scrittore, Giancarlo Padula, ha pubblicato un libro dal titolo: “Merdith uccisa all’ombra di halloowen”, impostato anche da un punto di vista esoterico.
Dunque Mignini potrebbe essere stato “suggestionato” da questo libro, invece che dalla Carlizzi, alla quale non risparmiò gli arresti domiciliari..... o Spezi non ha informato il collega inglese?

Detto questo, i magistrati sulla base del racconto di Guede, ma soprattutto in consiedrazione delle mille versioni di Amanda e Raffaele, hanno potuto ricostruire la dinamica del delitto, come espressione di una “ritualità di gruppo” , nel senso di attribuire a ciascun imputato un determinato ruolo.
“Come in un macabro rito di morte”, il che non significa rito esoterico, o offerta sacrificale, o quanto si vuole fare intendere da parte di chi forse teme qualcosa.

Oltretutto, il Giudice ha di fatto rigettato riferendosi al movente, ogni elemento che fosse riconducibile a qualcosa di “esoterico”, ed ha ben motivato il proprio libero convincimento che si sia trattato di una serata finita male , all’insegna del sesso estremo, forse anche sotto l’effetto di sostanze psicotiche (Sollecito, stando a quanto riporta un giornale, dice di non ricordare nulla per quanti spinelli si era fatto), oltre ad una lite forse scoppiata tra Amanda e Meredith per questione di soldi.
Risulta infatti che la vittima fu derubata di alcune centinaia di euro e di due carte di credito.

Va anche detto, che al di là delle conclusioni cui è giunto il GUP, tra qualche settimana, Amanda e Raffaele avranno modo di difendersi in un vero e proprio dibattimento, e davanti ad una Corte d’Assise, non più un Giudice unico, potranno fornire altre prove, esternare ulteriori accuse, o dire più semplmente la verità, tutta la verità.

Che quel delitto non poteva essere stato commesso da una sola mano, lo dimostrano lo scenario, le risultanze autoptiche e quelle della scientifica, così come per Rudy Guede non dimentichiamo che il ragazzo fuggì all'estero, e solo quando ebbe la certezza di essere stato individuato, tra mille contraddizioni si è consegnato alla Giustizia.

E allora, se non Amanda e Raffaele, chi altro poteva essere insieme a Rudy quella sera nella casa di Meredith?
E’ questo il punto che ora assume toni estremamente inquietanti e provocati proprio dalla presa di posizine del quotidiano inglese.

Si teme forse che Amanda e Raffaele, visto che non hanno ottenuto il proscioglimento, e rischiano veramente una condanna, svelino una verità , forse tenuta fino ad oggi nascosta, nel tentativo di salvare loro stessi e chi per loro?

Ci troveremo forse ad assitere ad una “guerra” tra “sette”?

Personalmente non mi stupirei, in quanto, come più volte ribadito, sulla base di alcune mie ricerche mi sono fatta un’idea precisa sulla verità di questo delitto, e posso serenamente confermare che la mia idea non combacia nemmeno un pò con la ricostruzione della Pubblcia Accusa, che pure rispetto, come rispetto le conclusioni del Giudice.
Ho sempre detto, riferendomi ai tre imputati, che forse manca “qualcuno” all’appello, come pure non nascondo che un qualche “indizio” mi è stato fornito da persone che mi hanno contattato da Perugia, persone che per prime, avendo letto l’annuncio di Meredith che cercava una casa, la contattarono più di una volta.
Come vedete, scrivere suonando le trombe al vento, senza conoscere, o facendo finta di non conoscere, non denota nè buon senso nè professionalità, ma contribuisce ad aumentare i tanti dubbi che questa triste vicenda si porta dietro fin dal primo momento.

Dubbi che in parte sono stati chiariti dalle conclusioni cui non Mignini, ma il Giudice è giunto, dopo ben undici ore di camera di consiglio, undici ore trascorse per valutare in termini paritari, le tesi avanzate da tutte le parti in causa.

Anche per Guedè, non è stata accolta la richiesta di ergastolo avanzata dall’Accusa, bensì sono stati computati trent’anni, e non sono state applicate le attenuanti generiche.
Per gli altri due, dopo un anno di custodia cautelare in carcere, sarebbe stato un paradosso non andare a dibattimento, come pure il rigetto degli arresti domiciliari, oltre che per la permanenza dei requisiti che richiedono il regime carcerario, è presumibile che si sia tenuto conto anche di un eventuale rischio della stessa incolumità dei due.

Già, poniamo il caso che i mie sospetti, rafforzati dal comportamento del “The Independent”, abbiano un minimo di fondamento, e che Amanda e Raffaele non abbiano avuto il coraggio di svelare quanto non ci è dato sapere, ma potremmo immaginare, in tale contesto, chi ci dice che a qualcuno non farebbe comodo farli tacere per sempre?

A questo punto c’è solo da augurarsi che il quotidiano inglese, continui sulla linea intrapresa, che per me potrebbe rivelarsi un magico filo d’Arianna, per arrivare alla luce della verità.

Ora per coloro che non l’hanno letto, riporto qui di sguito l’articolo de “Il Messaggero.it” in cui è parzialmente tradotto quanto pubblicato dal “The Independent” a firma di Peter Popham.

2 Novembre 2008

Gabriella Pasquali Carlizzi


01-11-2008 sezione: HOME_INITALIA

Mez, stampa Gb ironizza su prove contro Amanda
«Il pm si è ispirato a un blog esoterico»

ROMA (1 novembre) - Prima le accuse di incompetenza dagli Usa alla polizia scientifica. Ora quelle contro il pm Giuliano Mignini dalle pagine del quotidiano britannico The Independent. L'omicidio di Meredith Kercher continua ad essere oggetto di polemiche anche dopo la sentenza del tribunale di Perugia: 30 anni a Rudy Guede e rinvio a giudizio per Amanda Knox e Raffaele Sollecito che restano in carcere. Secondo il quotidiano il pm Mignini nel ricostruire l'omicidio si sarebbe ispirato alla teoria della cospirazione e del rito sacrificale letta sul blog di una sua amica, Gabriella Carlizzi, la quale collega l'omicidio ad una «setta esoterica di tipo massonico, l'Ordine della rosa rossa, alla quale sia Meredith sia Amanda potrebbero avere appartenuto».

Una settimana trionfale - scrive il giornale - per il pubblico ministero Giuliano Mignini. Malgrado le accuse di dilettantismo provenienti da Oltre Atlantico, ha pienamente convinto i giudici che hanno accolto tutte le sue richieste, dalla condanna di Rudy Guede al rifiuto della libertà provvisoria per Amanda e Raffaele Sollecito. Ma tale trionfo per il giornale sembra poggiare su basi ben poco solide.

Durante il processo Mignini ha fatto una ricostruzione dettagliata dell'orgia che avrebbe portato alla morte di Meredith: la ragazza inglese in ginocchio, Sollecito che la tiene ferma, Amanda di fronte a lei che le taglia la gola. «Per confermare questa ricostruzione - ha detto Mignini citato ironicamente da The Independent - la sola cosa che manca è la ripresa di una telecamera messa nella stanza». Stando così le cose, continua il giornale, ci si aspetterebbe che «Mignini abbia eccellenti fonti, testimoni presenti sul luogo del delitto, indizi precisi, magari confessioni. L'ultimo posto che si prenderebbe in considerazione come fonte sicura è un blog».

La teoria della cospirazione e del rito sacrificale è contenuta invece proprio nel blog della Carlizzi. «Questa è solo la mia opinione... - si legge nel sito -ma le mie ricerche in America e Inghilterra hanno rafforzato la mia convinzione che il delitto vada visto da un punto di vista esoterico».

Le due ragazze venivano infatti da università, quelle di Leeds e Seattle, in cui il reclutamento da parte di sette massoniche, alcune deviate ed altre no, e di scuole esoteriche è notevole. E queste scuole - è sempre la teoria della Carlizzi - portano a convincere gli adepti che sono leciti i sacrifici rituali, compresi quelli volontari della propria vita. In sostanza dunque Meredith potrebbe essersi sottoposta volontariamente al sacrificio rituale.

Il giornale inglese non manca di sottolineare la personalità della Carlizzi, «ricca signora romana devota cristiana», che afferma di essere in comunicazione con il suo padre spirituale, morto oltre vent'anni fa. E nota che Mignini e la Carlizzi si conoscono bene. Ricorda inoltre che la Carlizzi ha collegato i delitti del «mostro di Firenze» all'Ordine della rosa rossa.

Conclusione del quotidiano: Mignini non si è comportato in modo perfettamente corretto omettendo di dire che mancano le consuete «prove obiettive». Ma «aveva dalla sua il beneficio di una storia clamorosa e in Italia questo conta molto».

 

 


Descrizioni Immagini (in ordine) :

1. Copertina del libro di Giancarlo Padula "Meredith uccisa la notte di Halloween;
2. "The Indipendet"

3. Peter Popham;

4. Mario Spezi & Douglas Preston;

5. Il PM Giugliano Mignini;
6. Meredith Kercher;
7. Rudy Guede, Amanda Knox, Raffaele Sollecito;
8. "Il Messaggero";
9. Il PM Mignini nell'articolo de "Il Messagero".

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