ED E’ APPUNTO AL LORO CUORE, CHE SONO RIVOLTE QUESTE PAROLE…
se poco più di un anno fa qualcuno vi avesse predetto cosa si stava preparando per voi, al punto da stroncare la vostra vita e quella dei vostri figli, forse avreste fatto valere quell’autorevolezza insita nel vostro ruolo, finalizzato a tutelare il bene di coloro che avete generato, o comunque considerato carne della vostra carne.
Un concetto che vale anche quando un figlio lo si adotta, nel senso che si è padre e madre, quando ci si comporta come padri e come madri, nell’esprimere amore, comprensione, ma anche diniego quando i figli si avventurano in scelte che in questo tempo di degrado di ogni valore morale, pongono a rischio non solo la loro stessa incolumità, ma anche e soprattutto l’educazione che sicuramente hanno ricevuto da ciascuno di voi.
Se è vero che Meredith è stata uccisa, e da un punto di vista terreno, nessuno più potrà restituirvela, è anche vero che coloro di cui si presume siano stati gli autori di un delitto tanto atroce, sono morti nell’anima, e i loro sogni si sono spenti all’improvviso, così come i loro sguardi si perdono nel buio fitto di un futuro che non c’è più.
Anche per i genitori di Rudy, Amanda, Raffaele, è lutto nell’anima, perché questi figli li hanno persi anche loro, e se un giorno fossero condannati in via definitiva, sarebbero usciti per sempre dalla società, anche quando avranno semmai finito di scontare una eventuale pena, le porte del mondo per loro resterebbero chiuse.
La cosiddetta “società civile” è sempre pronta a giudicare senza mai immedesimarsi in quelle situazioni da cui penso che nessuno al mondo possa chiamarsi fuori.
E credetemi, che chi ha ucciso Meredith, dovrà affrontare su questa terra un’agonia forse paradossalmente assai più dolorosa e lunga di quella che fu l’agonia della studentessa inglese, la vostra Mez.
Certo, è giusto che la magistratura faccia il proprio corso, ma se sperate di avere giustizia, tutti voi, anche se il destino vi ha posto gli uni contro gli altri, cercate di non consegnare il destino dei vostri figli, il vostro stesso dolore, a coloro che ne guadagnano in denaro e nel vostro caso, perseguono fini di cui voi nemmeno immaginate l’orrore.
Dovete dare un senso a ciò che ha distrutto le vostre vite, dovete semmai risalire al tempo in cui questi vostri figli erano amici, dividevano lo stesso tetto, gli stessi divertimenti, le stesse trasgressioni….
Dovete cercare semmai, di collaborare di più con la giustizia, affinchè se qualche errore può esservi stato, lo si corregga, come pure, se qualcuno ha approfittato dei vostri bravi ragazzi facendo loro credere cose fuori dalla realtà, conferendo loro ruoli che spesso abbagliano le nuove generazioni così povere di valori, di motivazioni, allora questo qualcuno cercatelo, e cercatelo congiuntamente, dimenticando le posizioni che vi sono state assegnate nell’aula di un tribunale, e sentendovi uniti nella disgrazia di cui tutti, seppure in modo diverso, siete rimasti vittime.
Su questo caso, a farla da padrone è la speculazione dei media, e non si può certo negare che ci si trovi di fronte ad un evento che coinvolge ben sei stati diversi, ma voi dovete fare in modo che questi riflettori si spengano, perché i vostri figli siano di fronte ad una sola giustizia, e non al massacro mediatico che devasta le vostre anime, che uccide ripetutamente la povera Meredith, mentre fa di coloro che hanno bisogno di ritrovare la pace, le star del momento.
Mi ha colpito molto una frase che disse Amanda quando seppe della decisione del Giudice:
“Io vorrei scomparire… non apparire”… Una frase che per la prima volta ha fatto emergere da una giovane considerata “la mangia uomini” come molti giornali hanno scritto, la semplicità, l’umiltà, e forse la vergogna di chi prendeva coscienza forse per la prima volta, di essere entrata in una spirale da cui non fece in tempo ad uscirne.
Voi genitori, sapete bene che allo stato delle cose, tanto clamore in piazza renderà sempre più difficile dimostrare l’eventuale innocenza di questi ragazzi, che pure si proclamano estranei ai fatti che gli sono stati contestati, ma non hanno tuttavia evitato di accusarsi gli uni con gli altri.
E questo comportamento, a mio parere, seppure stabilito in una strategia difensiva, ha invece convinto chi era chiamato a giudicare, che evidentemente in quella tragica notte tutti e tre erano nella villetta.
Purtroppo il loro dire reciprocamente. “E’ stato lui”, “E stata lei”, “Sono stati loro due”, ha di fatto significato: “C’ero anch’io”….
Altrimenti su che basi, su quali prove, si è potuto puntare il dito contro persone precise?
Perché, non ci si è limitati a dire: “Io non sono stato”, senza null’altro aggiungere?
Vedete, cari e poveri genitori, che tanto state soffrendo, che l’odio non porta mai alla giustizia, perché al di là delle conclusioni cui giungeranno i giudici, poiché costoro emetteranno un verdetto basato solo sulle carte, rimarrà sempre un dubbio, benché piccolo, ma un dubbio che giustizia non sia stata fatta, o non sia possibile farla completamente.
E allora, nello spirito di rivisitare anche i vostri ruoli, se avete mancato in qualcosa, magari lasciando ai vostri figli troppa libertà, controllandoli poco, fidandovi solo dell’educazione che avete dato loro, senza pensare a quante insidie si nascondono in una società dove prevale il Male, in questo spirito, azzerate i sentimenti che vi dividono, ricordandovi soprattutto che il destino poteva farvi trovare oggi, gli uni al posto degli altri.
E’ stata uccisa Meredith, ma poteva essere uccisa anche Amanda, o Raffaele, o Rudy…. Nessuno di voi o di noi, saprà mai cosa è davvero accaduto a questi ragazzi in quella notte in cui erano forse tutti quanti in preda a quella maledetta eccitazione tra fumo, alcool, e chissà quali altri inciuci che abbindolano anche i giovani più disciplinati…
Nemmeno voi, genitori di Meredith, potete giurare che la vostra figliola non trasgredisse per nulla in ciò che pure voi stessi speravate, i giovani quando sono lontani dallo sguardo vigile della famiglia, corrono tutti gli stessi rischi, e alla fine, chi si salva è solo più fortunato di altri…
Tra poche settimane, due ragazzi saranno alla sbarra, accusati di un crimine efferato, tuttavia, seppure in questa prima fase il giudice è sembrato convinto della loro colpevolezza, questa convinzione non deve essere la stessa dei genitori di Meredith, perché potremmo trovarci di fronte ad una verità diversa, o la stessa verità collocata in un diverso contesto, e allora pensate che scrupolo provereste di aver condannato prima del tempo, i compagni di studi e di svago della vostra Meredith.
Chissà quante volte tutti e tre o quattro si sono divertiti insieme, in modo sano, o limitandosi ad alzare un po’ il gomito, e chissà quante volte avranno parlato del loro futuro, dei loro sogni, o avranno anche discusso su idee diverse, poi chissà…sembra quasi che una nuvola nera li abbia inghiottiti, per farli ritrovare ai primi albori di un tristissimo giorno, una morta, gli altri tre in galera…
Io non so se siete credenti, né a quale religione appartenete, ma pregate quel Dio che è di tutti, affinchè porti la pace ad un’anima che è passata nel regno dell’eternità al pari di quelle anime che su questa terra sono prigioniere della loro stessa miseria, che è anche la nostra miseria.
Il dolore è capace di unire, e voi, cari genitori, avete una opportunità per dare un esempio di grande umanità a quanti approfittano delle divisioni per cibarsi di quel che resta delle vostre stesse vite.
Vi giunga indistintamente l’abbraccio di una mamma
Roma, mercoledì 5 novembre 2008
1. I genitori di Meredith Kercher;
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