“Dario, Dario….? …..Ma dove sei…? …”
Maria guardò l’orologio, mentre accendeva il lumetto del comodino.
Erano le quattro.
Tirò un sospiro denso di preoccupazione ma anche di stanchezza.
Da una vita che stava dietro alle ossessioni del marito, fino a rendersi ella stessa complice da quando fu necessario “coprirlo” ogni volta che i sospetti della magistratura cadevano su di lui.
Bussò alla porta del bagno, nella vana speranza di trovarlo lì, ma già sapeva che lo avrebbe visto di spalle, seduto sul divano del soggiorno, con lo sguardo nel vuoto, prigioniero dei suoi incubi del passato ma che ora avevano risvegliato la sua memoria, costretto a difenderli, come aveva difeso quella creatura tenuta segreta e rinchiusa fin dalla nascita in un istituto di Volterra.
Si sentiva in colpa anche per questo Dario, perché la sua prima creatura aveva ereditato da lui la malattia mentale proprio come lui l’aveva ereditata dal suo padre naturale.
Una vita di dolore, dolore della mente, dolore dell’anima, ferite che si erano riaperte all’improvviso, non certo per essere curate ma in esse ormai da qualche anno, affondava la lama tagliente della Giustizia, a riprova che nessuno più dei vecchi compagni di sventura era disposto ad esporsi, a difenderlo, presentandolo semmai come una vittima di un sistema malato.
Quel patto segreto di solidarietà si andava via via frantumando, e Dario pensava che l’ultima carta che avrebbe giocato, pur di screditare quella “toga” e suoi scagnozzi, sarebbe stata la carta del ricatto.
“Dario, ma che fai? Sono ancora le quattro del mattino, se continui così dovremo tornare dallo psichiatra, proprio ora che devi preparare la tua difesa…
Manca poco più di un anno, il magistrato sta chiudendo le indagini e chiederà il rinvio a giudizio chissà per quanti imputati, ma tra questi sai bene che ci sarai anche tu….
Devi essere lucido, non puoi logorare i tuoi nervi, passando le notti senza dormire e il giorno facendo lavorare la tua mente in cerca di soluzioni e congetture che come hai visto ti hanno solo portato guai… Dai su, torna a letto….
Poi in giornata telefoneremo alla moglie dell’ex ministro, l’americana…
Lei sai che ti stima ed è anche intima amica di Mike, e poi le informazioni di cui hai avuto bisogno, quando il ministro era alla Difesa, te le hanno sempre date in tempo reale….Forse puoi contarci ancora, non credi?”
“Si Maria, anche quando dal Gides mi arrivò la soffiata mentre stavamo preparando l’Altare nella vecchia casa di Bagno a Ripoli, per poi disfarci di quei “cimeli”, capii che quella era l’ultima volta che mi avrebbero avvertito… Ora non ho punti di riferimento, e non posso nemmeno fidarmi di nessuno, anche perché se ben ricordi, gli altri tre che vennero da Roma, per la celebrazione dell’addio ai “cimeli” , ricordi? , c’era l’avvocatessa Giulia O., poi quello di via Nizza 22, e l’altro… ebbene anche loro furono avvertiti ma non seppi mai da chi, anche se essendo uno del gruppo un agente dei Servizi, non mi è difficile immaginare….”
“Ecco Dario, come vedi qualcuno pronto ad aiutarti lo trovi sempre… Certo, il piano che avevamo preparato era perfetto, ed anche se avessero perquisito la casa di campagna, quelle cose non le avrebbero più trovate…. “
“E invece, come vedi, ancora “quelle cose” ce le dobbiamo trascinare da una parte all’altra perché ormai nessun posto è più sicuro, e tu Maria sai bene che questa ansia mi sta logorando…
Scusami, se di notte mi alzo… ma in quei momenti penso se non sia davvero meglio che la faccia finita una volta per tutte… in fondo una punizione me la merito…”
“Dario, ma sei impazzito davvero? Non sai che lasceresti nei guai me e nostra figlia?
Tu devi resistere a affrontare la situazione…. Piuttosto, l’idea di fare qualcosa per screditare quel magistrato mi sembra buona, solamente che bisognerebbe trovare un modo per così dire indiretto…”
“Indiretto? Spiegati meglio…cosa vuoi dire?”
“Insomma, se tu continui ad attaccarlo frontalmente e sull’inchiesta che ti vede imputato, tutti penseranno che hai un interesse personale, e che se ti comporti così è perché sei colpevole.
Se invece lui fosse titolare di un’altra inchiesta, che nulla c’entra con quella che ti riguarda, allora anche con l’aiuto di Mike e della moglie dell’ex ministro, si potrebbe criticare il suo operato, e schierarsi dalla parte di chi lui ritiene colpevole, mi capisci?”
“Maria sei grande! …
Un attacco trasversale che deve rimbalzare sulla stampa internazionale…!
Già, ma al momento da quanto ne so, non ha sotto mano alcun caso giudiziario che meriti la risonanza che serve a noi, a meno che….”
L’intercettazione si interrompeva lì, si sentivano solo dei rumori strani, e che non consentivano di ascoltare il seguito della conversazione tra i due coniugi.
Chiesi a Fabrizio di spiegarmi meglio, e soprattutto mi incuriosiva sapere come mai lui era in possesso di quei dischetti…
“Gabriè, me lo chiedi pure? Ma scusami tanto, dopo quello che ho visto bruciare sotto i miei occhi quando ero infiltrato al Gides durante le operazioni delegate dal magistrato, se permetti, il soggetto non l’ho mollato…
Ma ti rendi conto?
Ce l’avevamo in mano, con i feticci dentro i barattoli, essiccati, lui aveva preparato l’Altare e gli altri compari, tutti pezzi grossi erano già arrivati da Roma.
All’improvviso, gli squilla il cellulare, e mentre stava per dire agli altri di scappare perché erano intercettati, questi a loro volta erano stati già avvertiti da uno dei Servizi… “
“Scusa Fabrizio, ma adesso i feticci dove li tiene, li ha distrutti? “
“Ma te le devo dire io queste cose? Non sei forse tu l’esperta di esoterismo?
E allora dovresti sapere che quella roba li non si può distruggere….
E sembra assurdo, ma come vedi, quelle “cosine” non le vogliono nemmeno quelli che indagano…, almeno così mi è parso di capire. “
“In effetti…. Io stessa dovetti faticare perché le intercettazioni che mi hai dato tu fossero acquisite dal magistrato…. Secondo lui dovevo presentarmi spontaneamente… -
“E tu che gli rispondesti? “
“Gli dissi che io non avevo la fortuna di quelle proprietarie, che si presentarono a Giuttari con pistole, coltelli ed altri corpi di reato, a loro dire lasciati dal pittore Claude Falbriard, e anziché essere fermate seduta stante, le “ringraziarono” e furono lasciate andare…”
“Si ma poi ‘sti dischetti glieli hai dati al magistrato o no?...”
“Diciamo che creai le condizioni perché li acquisisse, come poi fece.
Pubblicai tutto sul mio sito, anzi lui si arrabbiò, dicendo che queste cose non si devono diffondere, tuttavia a quel punto, per atto dovuto, dispose l’acquisizione del materiale…”
“Scusa Gabry, perché si arrabbiò? Che ti disse di preciso?..”
“Io gli chiesi se aveva letto il mio articolo e lui sbottò alterato: “Si l’ho letto e se vuole sapere il mio parere non ho condiviso la sua iniziativa. Se poi vuole che le dica “Brava!” , cara signora, non glielo dico, per me queste cose non devono andare in pasto alla gente…”
“Gabry, lascia che te lo dica uno che poi è stato interrogato: hai fatto bene come hai fatto, almeno c’è un verbale e quell’episodio non potrà essere più ignorato.
Anche a me chiese se il materiale era tutto là o se avevo dell’altro, ed io sai che gli ho risposto?
“Ni”… e lui ha capito, tanto che ha detto che almeno ero uno che le cose le diceva in faccia.“
“Senti Fabrizio , torniamo alle intercettazioni più recenti di Dario.
Dunque, lui e la moglie pensano di attaccare il magistrato colpendo una inchiesta diversa da quella sul “Mostro”, ma sanno che al momento l’inquirente non ha alcun caso giudiziario capace di scatenare i mass-media internazionali.
Da quanto abbiamo ascoltato, sembrerebbe che abbiano una certa confidenza con la moglie americana di un ex ministro della Difesa…
Poi però l’intercettazione si è disturbata…non sono riuscita a capire il seguito…”
“Certo, quando l’affare si fa grosso, e tu devi decidere come muoverti, senza poi ritrovarti indagato, dato che questo lavoro fu una iniziativa mia, e non agii su delega, a quel punto metti un rumore di fondo, che poi è possibile rimuovere e la registrazione torna pulita…”
“Dunque tu conosci il seguito della storia? Mi sbaglio?”
“No,non ti sbagli. Purtroppo si, riuscii a sapere tutto cara Gabriella, e se ne parlo con te, è perché ho letto i tuoi articoli sulla ragazza inglese uccisa a Perugia un anno fa….”
Saltai sulla sedia, non credevo a ciò che Fabrizio mi stava tuttavia facendo ascoltare con le mie orecchie…. Ero livida dalla rabbia, tentata di troncare lì l’incontro, come se avessi paura di scoprire la fondatezza di un remoto sospetto che respinsi subito, quando appresi dell’omicidio della studentessa inglese.
“Fabrizio, non dirmi che stai parlando di Meredith Kercher?... Non dirmi che quel delitto così atroce fu studiato a tavolino da qualcuno che non è tra gli attuali imputati?... “
Fabrizio tacque per alcuni minuti, mentre mi guardava fisso, come se dovesse decidere se rendermi depositaria della storia più efferata che si potesse immaginare, oppure rimangiarsi tutto e dirmi che aveva scherzato.
Poi come sollevato da un peso, prese la sua valigetta e ne tirò fuori un particolare computer.
Lo aprì, inserì il dischetto “disturbato”, mise le cuffie, manovrò alcuni tasti e programmi già predisposti ed estrasse ancora una volta il dischetto.
Mentre si toglieva le cuffie, soddisfatto della riuscita del lavoro, mi invitò ad inserire nel mio pc quello che dopo averlo ascoltato definii il “disco dell’orrore”.
Fabrizio doveva averci lavorato alcuni mesi, e sinceramente mi chiedevo come mai, un personaggio che per mestiere ne aveva viste di tutti i colori, con quel materiale in mano, non avesse pensato di venderlo agli americani, i quali pur di “salvare” la loro connazionale l’avrebbero pagato a peso d’oro.
La mia curiosità non mi trattenne dal chiedere direttamente al mio amico una risposta a quanto mi passava per la testa in quel momento.
Mi spiegò: “Vedi Gabriella, purtroppo gli americani si trovano tra l’incudine e il martello.
Se sapessero che io dispongo di questo materiale, dovrebbero decidere se difendere Amanda e buttare a mare il “mandante”, o se coprire il “mandante” e lasciare che la giustizia faccia il proprio corso per Amanda.
Il fatto è che Amanda, almeno per ora non confesserà e tace perché è terrorizzata.
Il “mandante” aveva organizzato tutto, anche con l’aiuto di qualche amico straniero, proprio per procurarsi preventivamente la materia del ricatto, nel caso qualcuno si fosse tirato indietro.
Mi sono spiegato?”
Altro che! Fabrizio si era spiegato fin troppo bene, ma la storia era talmente diabolica che volli riascoltare ancora una volta alcuni pezzi delle numerose intercettazioni.
Decine e decine di ore…un lavoro quello svolto da Fabrizio che non poteva restare nel suo archivio, e mi chiedevo cosa sarebbe stato giusto fare, quali iniziative prendere, riducendo al massimo i rischi e nel contempo stimolare nel magistrato l’esigenza di nuove indagini.
Introdussi il dischetto nel mio pc… le voci erano nuovamente chiare…
“Maria, questa sera non mi aspettare per cena. Mi fermo a Perugia, ho già preso appuntamento con quel docente… dobbiamo incontrarci al solito locale… lì lui è “coperto”, e possiamo parlare tranquillamente…”
Mandai avanti la registrazione.
Ora sentivo un sottofondo musicale, e un brusio di voci… Poi riconobbi distintamente quella di Dario che parlava con il suo interlocutore, il docente.
“Tu sai tutto Claude, e sai anche che se sei sfuggito alle indagini in qualche modo lo devi a me..
Ora però ho bisogno del tuo aiuto, non puoi negarmelo, sai bene che troverei il modo di fartela pagare. Scusami se uso questo tono, ma sono esasperato, sento la puzza della galera che mi è rimasta addosso, e vivo con l’angoscia di tornarci, da un momento all’altro, mi capisci?”
Quel magistrato dobbiamo distruggerlo, distruggerlo…. Distruggerlo…? “
“Dario calmati, ragioniamo con calma. Tu esponimi le tue idee ed io vedrò come realizzare il tuo obiettivo. Ma innanzitutto devi stare calmo, altrimenti in galera ci finiremo davvero tu ed io…”
“ Ok Claude, cercherò di mantenere i nervi saldi, te lo prometto.
Ho pensato che se a Perugia accadesse un fatto molto grave, si.. bè… insomma… un delitto, un delitto efferato, chiaramente lui dovrebbe destreggiarsi anche con il super lavoro che lo impegna in questi giorni … So che sta preparando gli atti per la richiesta dei rinvii a giudizio per il “caso Narducci” e collegamenti col “Mostro”, e noi potremmo attaccarlo, se accadesse qualcosa sul nuovo fatto, sensibilizzando la stampa in modo clamoroso, e così perderebbe credibilità anche sull’altro processo…si, intendo il “Mostro”, mi sono spiegato?
“Dario, il tuo disegno in teoria sembra perfetto, ma nella pratica ci sono molti aspetti che è difficile far quadrare.
Innanzitutto, chi ti dice che un eventuale delitto venga assegnato a lui?
Poi, per avere un appoggio mediatico a livello internazionale, per te che fai affari con gli americani bisognerebbe coinvolgere qualcuno d’oltreoceano, non ti pare?
Infine, onde non destare alcun sospetto, si dovrebbe far coincidere il delitto con qualche evento magari già noto per certi accadimenti …? Non so, come se si decidesse di ammazzare qualcuno simulando un incidente d’auto, il giorno ideale sarebbe il sabato sera, capisci?
Quel delitto rientrerebbe nelle stragi del fine settimana, quando si va in discoteca, ci si ubriaca e si finisce contro un albero… Nessuno sospetterebbe un assassinio premeditato…”
“Si, Claude, ma ti assicuro che ho pensato già a tutto. Abbiamo un’ottima occasione…
Il prossimo 2 novembre lui sarà di turno, il che significa che tutto quello che succederà a Perugia in quel giorno, sarà assegnato d’ufficio a lui.
Ed è anche vero che il giorno prima si festeggia Halloween, e tu che frequenti tanti studenti stranieri, sai bene come questi ragazzi vanno su di giri per la festa delle streghe, si drogano, fanno sesso, organizzano rituali macabri, in molti casi si rifanno alla stregoneria del Congo, e qualche volta ci scappa davvero il morto….
E poi, lo sai meglio di me, tu sei un esperto in quella specie di discipline dell’occulto, non ti sarà difficile esaltare due o tre studenti, magari di diversa nazionalità purchè affiatati tra di loro, e poi gli organizzi l’orgia… magica…
Al momento opportuno, vedremo tu od io, col volto coperto …e zac!
Un taglio in gola e via…
Mentre gli altri resteranno storditi dall’alcool e dalla droga… e quando si renderanno conto che il rito è finito male, cercheranno l’assassino tra di loro… vedrai si accuseranno gli uni con gli altri…“
“ Dario, ti avverto, non sarà facile, comunque una mezza idea ce ‘ho… conosco due ragazze che dividono la stessa casa… e non mi sembrano due santarelle….Proprio sere fa, le ho sentite parlare di Halloween e di cosa avrebbero organizzato… Potrei illustrare loro un rituale, uno di quelli che prevedono una vittima, come in un gioco di ruolo, e magari convincerle a provare la sera tra l’uno e il due novembre, in modo da far quadrare il fatto con il turno del tuo magistrato….
Vediamo un po’………Ma si, potrei dire loro che metteremo su un soggetto teatrale sulla festa di Halloween, e far entrare nel gioco anche due persone scelte da loro, magari qualche corteggiatore…”
“Perfetto, Claude, sapevo che eri un genio, un genio del Male, s’intende…
Dunque hai pochi giorni di tempo per organizzare il tutto… poi vedremo alla fine, chi di noi due interverrà…”
Mandai ancora avanti la registrazione… ero sconvolta…
“Mez, che ti sembra della proposta del professore? In fondo se riusciamo a portare in teatro la rappresentazione di Halloween potremmo guadagnarci molto…
Guarda, il copione del rituale sembra proprio dal vero…. Dove lavoro io la sera, a volte capita che si parli di quello che succede in Congo… pensa che addirittura ci sono i bambini stregoni….
Dunque…. tu dovresti fare la parte della vittima… Io la sacerdotessa e Raf e Rudy i concelebranti…
Si ma il Gran Sacerdote, come è indicato qui, chi lo farà?...”
“Ma è chiaro Amanda, il Gran Sacerdote nei rituali ha sempre il volto coperto….
Almeno da noi in Inghilterra si usa così… Questi riti hanno sempre un’origine massonica, come pure in un contesto tribale, in Congo per esempio, lo Stregone che corrisponde al Gran Sacerdote, ha una maschera che gli copre il volto….”
“Dunque Mez, quando verrà qui per preparare la scena, noi non sapremo chi è, nemmeno dopo che avremo terminato le prove?”
“Non è detto Amanda… Se siamo furbe guardiamogli le scarpe, magari i calzini, o qualche gioiello, un anello, per esempio, o il tipo di pantaloni che indosserà sotto i paramenti… Può darsi che il giorno dopo da uno di questi particolari capiremo chi è… magari lo stesso professore che ci ha proposto il lavoro… o quel suo amico che ogni tanto lo viene a trovare da fuori… un viso che mi ricorda una persona ma non so dove posso averlo visto…. Certo che i due confabulano come se avessero chissà quali segreti sporchi in comune…”
“Si Mez, ho capito a chi ti riferisci…. Ogni tanto li ho visti anche al locale…
Il professore sembra sempre uno che si guarda intorno, come se temesse di essere visto…Incontra certi tipi strani ma Lumumba potrebbe dirci di più…Lui ci parla, come se fossero amici….
A volte si fermano a confabulare fino a tardi…. Può darsi che abbiano qualche affare in comune, chissà..?”
(Il dialogo tra Mez ed Amanda è stato tradotto dall’inglese)
Basta, non ne potevo più, chiusi il mio computer e dissi a Fabrizio che sarebbe stato bene che facesse sentire al magistrato queste registrazioni.
“Ma tu sei pazza! Mi vuoi morto, Gabry? O in galera?...
Tanto per cominciare ormai tra due giorni c’è l’udienza preliminare e il magistrato mi chiederebbe perché solo adesso mi presento, e avrebbe ragione anche a sospettare che questo materiale sia un depistaggio, visto che sa molto bene che io lavoro anche per gli americani….
L’unica cosa che si può fare è scrivere un”romanzo” e chissà che a qualcuno non venga la pulce nell’orecchio, o che la stessa Amanda non decida di confessare tutto… Nessuno di noi, ha il dovere di denunciare un bel niente, tuttavia possiamo agire come ti ho detto…”
“Figurati, Amanda avrà il terrore sacro di fare il nome del professore e del suo amico…Già è tanto se non la fanno fuori in carcere o appena uscirà….
Eppure uno che forse sa tutto c’è…..
Ti ricordi quella trasmissione che andò in onda subito dopo il delitto? Tra gli ospiti c’era un noto scrittore, il quale affermò davanti a milioni di telespettatori, che il delitto di Meredith era riconducibile in qualche modo ai delitti del “Mostro di Firenze”….”
“Si Gabry , la vidi anch’io quella trasmissione, e lo scrittore aveva ragione.
Anche in quei delitti qualcuno simulò il rito esoterico per sviare le indagini, proprio come nel caso di Meredith: un delitto leggibile anche in chiave esoterica, come hai fatto tu stessa nei tuoi articoli, ma la cui origine ha avuto come movente quello di screditare un magistrato e uscire dalla morsa della giustizia…
Lo scrittore aveva ragione, anche qui troviamo mandanti e manovalanza, lì si è cercato l’esoterismo nelle notti senza luna, qui si è fatto coincidere con la notte di Halloween…o meglio, la notte successiva alla festa si è simulata una recita come se la festa continuasse…
E poi ancora.
Sul “Mostro” si accesero i riflettori dei mass-media di tutto il mondo, esattamente come è stato per Meredith. Ed anche tra le vittime del “Mostro” due coppie erano di nazionalità diversa… Come vedi le analogie sono impressionanti, al punto che potremmo pensare ad una sola mano….”
Avevo bisogno di rimettere in ordine le idee.
Lo scossone era stato troppo forte, anche se solo in quel momento mi rendevo conto che in tanti mesi, dal giorno del delitto, mi assaliva all’improvviso un turbamento strano, qualcosa che maturava in me, e che allo stesso tempo rifiutavo di prendere in considerazione…. La verità di quell’atroce morte, si nascondeva forse nell’inverosimile?
L’esperienza di tredici anni di indagine sui delitti del “Mostro di Firenze” mi aveva portato a non stupirmi più di niente, e dunque dovevo essere pronta a smontare la mia tesi iniziale , quando pensavo che la morte di Meredith fosse il tragico epilogo di un rito sacrificale, riconducibile al demone Lilith.
Cercai i miei vecchi articoli ed iniziai a rileggerli, uno ad uno…..
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