25 DICEMBRE 2016: E’ DI NUOVO NATALE!
Ed ecco dunque il doveroso contributo all’eroismo di Gabriella di quel Natale 1992 in cui fu sottoposta, dopo l’annuncio da lei reso della Seconda Venuta di Gesù, al rogo mediatico acceso dal cardinale Ruini e di cui dovette allora subirne tutte le conseguenze.
di Carmelo Maria Carlizzi
Anche quest’anno, puntuale come sempre, arriva il 25 dicembre a ricordarci la nascita di Gesù e quanto di speranze tale ricorrenza porta con sé da oltre un paio di millenni. In verità Gabriella il 9 dicembre 1992 annunciò la Seconda Venuta di Gesù, con una sua seconda nascita umana del Figlio di Dio quale Giusto, poi effettivamente avvenuta nella notte fra il 24 e il 25 dicembre di quel 1992 a Roma.
Non sono matto e di certo qualcuno ricorderà il putiferio che si scatenò a seguito di tale annuncio reso pubblicamente da Gabriella, annuncio che appariva in totale contrasto con quanto il Magistero della Chiesa Cattolica sosteneva e sostiene tuttora a proposito del suo ritorno annunciato da Gesù stesso duemila anni fa, ma prima e dopo anche da vari santi e profeti. Mentre quello di Gabriella appariva, secondo il Vicariato di Roma, un annuncio “incompatibile con la fede cattolica…” .
Allora il Vicariato, nella persona del suo massimo rappresentante, il cardinale Camillo Ruini, accompagnò la sua condanna adoperando una serie di argomentazioni documentalmente e oggettivamente false con un comunicato ufficiale diffuso attraverso la grande stampa nazionale e affisso alle porte delle chiese romane per contestare e negare ogni validità e credibilità a tale annuncio, e a Gabriella che lo aveva reso. Ed ecco perché allora tutti noi, ossia tutti coloro che invece conoscevamo la buona fede e la sincerità di Gabriella, ci chiedemmo la ragione per cui il Magistero della Chiesa, pur potendo adoperare per negare credibilità a tale annuncio semplicemente il ricorso alla gigantesca mole di studi che in secoli e secoli sono stati prodotti sull’argomento da migliaia di illustri teologi, avesse invece fatto ricorso a bugie talmente evidenti e grossolane da squalificare in un attimo qualunque istituzione che le avesse prodotte come proprie.
Né Ruini era un parroco qualsiasi, poiché oltre che Vicario del Papa per la diocesi di Roma, allora era anche presidente della Conferenza Episcopale Italiana. Non gli mancavano quindi argomenti teologicamente validi per replicare a quanto aveva annunciato Gabriella.
Quali furono allora tali bugie del Vicariato e quali invece i documenti che le smascherarono? Riportiamo in sintesi qui di seguito alcune di queste bugie e subito dopo l’indicazione dei corrispondenti documenti che le smascherarono. Affermava il Vicariato e quindi il suo massimo esponente, il cardinale Camillo Ruini:
”L’Associazione (ossia l’Associazione fra i Volontari della Carità di cui Gabriella era la presidente – n.d.r.) non ha alcun riconoscimento da parte dell’Autorità Ecclesiastica; nessuna licenza è stata concessa per la cappella privata nella sede dell’Associazione, nella quale perciò non è consentito celebrare la Messa, né custodire la Ss. Eucaristia; l’Associazione presume considerarsi e qualificarsi erede morale di Padre Gabriele Maria Berardi; contrariamente a quanto asserito dall’Associazione non esiste una causa di beatificazione intestata a tale sacerdote”.
Ebbene invece l’Associazione:
- per quanto riguardava il suo riconoscimento da parte dell’Autorità Ecclesiastica, tanto era ben nota a tutti – e in particolare proprio al Vicariato – la sua pluridecennale attività caritativa che svolgeva a Roma dal 1960, e tanto era ben conosciuto il suo fondatore Padre Gabriele Maria Berardi da essere esorcista ufficialmente autorizzato dalla diocesi e punto di riferimento giornaliero di migliaia di fedeli provenienti da Roma nonché da ogni parte d’Italia e del mondo, mentre tanto era accreditata la sua Associazione da essere riconosciuta documentalmente dall’Autorità Ecclesiastica competente (Vaticano, Vicariato e Ordine dei Servi di Maria) con copiosa corrispondenza intercorsa negli anni e documentazione varia, con incontri ufficiali di Autorità del Vicariato e del Vaticano oltre che con Padre Gabriele, dopo la sua morte, anche con gli esponenti dell’Associazione medesima;
- per quanto riguardava la cappella privata dell’Associazione, a parte la realtà in vita di Padre Gabriele e la frequenza in essa di prelati e cardinali, la celebrazione della messa dopo la morte di Padre Gabriele era stata autorizzata per iscritto dal Parroco dei Sette Santi Fondatori, l’unico competente per zona;
- quanto al considerarsi l’Associazione erede di Padre Gabriele era un fatto anche questo documentalmente pacifico essendone stato notoriamente lui l’ispiratore e il fondatore e vista l’immensa documentazione esistente in proposito in cui sono ben presenti importanti attestati di riconoscimento da parte del suo Ordine e altri proprio da parte del Vicariato;
- quanto alla dichiarazione che non esisteva causa di canonizzazione, questa incredibile affermazione del Vicariato contrastava con quanto il Vicariato stesso aveva espresso con il “Nihil obstat quonimus Rev.mus P. Nellus Dalle Vedove, C.S.S. Postulatoris munere fungaturin causa canonizationis Servi Dei GABRIELIS MARIA, IN SAECULO Francisci Berardi, sacerdotis professi Ordinis Servorum Mariae”, ossia con il Nulla-Osta rilasciato il 13 giugno 1989 proprio a Gabriella Pasquali Carlizzi nella sua qualità di presidente dell’Associazione dall’allora Cardinale Vicario del Papa per la Diocesi di Roma Ugo Poletti e autenticato da Mons. Antonio Casieri cancelliere della Congregazione delle Cause dei Santi per la nomina del postulatore nella causa di canonizzazione di Padre Gabriele, atti che rappresentavano ovviamente solo i primi passi di tale causa, visto che Padre Gabriele era morto da meno di cinque anni, ma che non potevano pertanto in alcun modo essere negati.
Pertanto sembrerebbe a questo punto che dimostrate le argomentazioni del Vicariato come palesemente false, di conseguenza l’annuncio di Gabriella non potrebbe che essere invece “compatibile con la fede cattolica” e perciò credibile, e dunque vero! E quindi Gesù essere realmente tornato a nascere quale Giusto nella notte fra il 24 e il 25 dicembre 1992!
Questo parrebbe suggerire la logica dell’onestà di cuore e di pensiero, naturalmente poi lasciando a ciascuno la piena libertà di credere o meno in tale straordinario annuncio reso da Gabriella e che sembrerebbe comunque essere un grande mistero.
Ma che mistero non sarà per chi avrà la fortuna di incontrarlo a 24 anni da quell’annuncio.
BUON NATALE!
Foto e didascalie:
- Natale
- Card.Camillo Ruini
- Padre Gabriele Maria Berardi
- Gabriella Carlizzi
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