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DA BANCHE…. AL BANCO DEI PEGNI….IL PASSO E’ BREVE, E DAL BANCO DEI PEGNI ALL’USURAIO ISTITUZIONALIZZATO, BASTA UNA SEMPLICE TELEFONATA PER SENTIRSI “MIRACOLATI” DALLA VOCE GENTILISSIMA DI UNA SEGRETARIA CHE PRIMA ANCORA CHE LE SI ESPONGA IL PROBLEMA, GIA’ TI ASSICICURA CHE LA SUA FINANZIARIA, E’ IN GRADO DI RISOLVERE QUALUNQUE PROBLEMA PUR DI RASSERENARE I PROPRI CLIENTI. L’APPUNTAMENTO, NATURALEMENTE, LO FISSA IL POTENZIALE “STROZZATO”….. CHE SI SENTE DIRE: “IN VERITA’ STAVAMO CHIUDENDO PER LA PAUSA PRANZO, MA NON C’E’ PROBLEMA, L’ASPETTIAMO COMUNQUE. ….

 

 

Il professionista tira un sospiro di sollievo, poggia sul sedile accanto Porta Portese, il giornale dove ha trovato l’annuncio, mette in moto la machina, e fa il conto dei chilometri tra dove si trova e la sede della Finanziaria, sperando che la poca riserva di benzina rimasta, sia sufficiente ad arrivare ove pensa si trovare “la terra promessa”.

 

Mentre si dirige verso la predestina, pensa di tranquillizzare l’amata moglie che nel frattempo è rimasta a casa col fiato sospeso e l’Ufficiale Giudiziario che suona al citofono.

Ormai in casa tutti sanno che è meglio non rispondere…

Fa il solito unico squillo dal cellulare senza scheda, e un secondo dopo la moglie lo richiama.

Lui chiede se ci sono novità, mentre pensa cosa dirle per toglierla dai tanti incubi che ormai l’assalgono come belve feroci. “ Volevo dirti che oggi non vengo a pranzo, mi hanno fissato un appuntamento, e vedrai che questa volta risolveremo ogni problema…. Mi raccomando, prega che tutto vada bene, e fin d’ora non prendere impegni, sabato sera ti porto fuori…”

 

Lei ascolta, ma ormai non crede più ad una sola parola… è sfiduciata, e l’unica cosa che sa, è di dover provvedere con le proprie forze, a tute le necessità della famiglia.

 

Dopo un paio d’ore, ecco un altro squillo, e lei ricompone da casa il numero di cellulare del marito.

 

“Ciao, bè? Non mi chiedi come è andato l’incontro? Al solito, sei sempre la stessa, chiusa nel tuo silenzio…. Possibile che non debba partecipare agli sforzi che faccio per risolvere almeno in parte i nostri problemi?…Comunque, tra una settimana avremo un prestito e così pagheremo le rate arretrate del mutuo, poi sempre con questa Finanziaria, avvieremo le pratiche per cambiare da tasso variabile a tasso fisso, e se il lavoro andrà bene, piano piano le cose si aggiusteranno. Ehi,ma non dici niente? Non sei contenta?… Va bene, inutile sprecare soldi al telefono, quando arrivo ti spiego meglio.”

 

Per lei non cambia nulla, tanto già sa, che dopo il lungo solito discorso, fatto di speranze che il marito già considera certezze, un minuto prima di riuscire, tornerà a chiederle i soldi per la benzina, lei glieli darà, e tornerà a piangere chiusa in camera, ricordandosi di quando suo padre diceva che se un uomo arriva chiedere anche una sola lira ad una donna, quell’uomo avrà perso ogni credibilità…

 

Ma come si erano ridotti fino a questo punto, Giovanna e Fabrizio?… Sembravano una coppia felice, lui uno stimato professionista, e lei si divideva tra i bambini, e i tanti volti della sua creatività. I primi anni di matrimonio avevano vissuto in una bella casa presa in affitto, poi, appena lui ebbe la possibilità di acquistare un appartamento, fecero il grande salto, versando al costruttore la parte in contanti per avere il possesso dell’immobile, mentre concordarono con la Banca un mutuo ipotecario a tasso variabile, con l’assicurazione che il prospetto degli interessi sarebbe andato a calare progressivamente.

Le prime due rate, erano riusciti a pagarle, e la cifra non aveva subito variazioni, poi dalla terza rata notarono che il tasso anziché scendere era salito di un po’, e così di rata in rata il debito sembrava aumentare, fino al giorno in cui, Fabrizio iniziò a non pagare più il mutuo, stando bene attento a che sua moglie non se ne accorgesse, tanto era sicuro che al prossimo incasso avrebbe messo tutto a posto.

 

Le cose andarono nel senso inverso, finchè un giorno Giovanna ricevette una notifica di pignoramento della casa, scoprendo che essendo ogni mese più alta la rata di mutuo, il marito non ce la fece più, dovendo scegliere se far fronte al magiare, alle bollette, alla scuola dei bambini, oppure fare la fame e pagare il mutuo, o mettere in vendita la casa, rimanendo senza un tetto.

 

In più, si era caricato di tanti piccoli debiti, e cos’ iniziarono ad arrivare alla moglie le prime telefonate da parte di creditori di cui lei nulla aveva mai saputo.

 

Ormai la casa stava per essere messa all’Asta, quando Fabrizio tentò di trovare una soluzione, avendo visto su Porta Portese la pubblicità della Finanziaria.

 

E così dovette impegnare tutto ciò che aveva, perché la Finanziaria pretese gli interessi anticipati, garantendo che avevano già il cliente pronto che avrebbe acquistato la casa, dando una somma ai proprietari, in cambio del prezzo vantaggioso.

 

Ormai non avevano alternative, e dunque concordarono il prezzo, e la somma con la quale avrebbero almeno potuto affittare un appartamento e ricominciare da capo, una nuova vita.

 

Stilarono un compromesso, sempre con la Finanziaria, che ormai si era scoperto che lavorava sotto copertura per una società di usurai. Il compromesso, fu firmato dalla Finanziaria stessa che acquistava per se o per persona da nominare.

 

Giunti al giorno del rogito, Fabrizio e Giovanna da un lato, il Notaio dall’altro, aspettavano che arrivasse l’acquirente.

“Scusate il ritardo, ma ho incontrato un traffico bestiale….”, a Giovanna le sembrò di averla già sentita quella voce, si girò di scatto, e nella stanza calò il gelo…. Anche Fabrizio, divenne livido in faccia, mentre l’acquirente, si mostrava frettoloso, perché aveva altri appuntamenti….

“Buona sera dottore, immagino si ricordi di noi?…”

“Eh, signora cara, vede come è piccolo il mondo…. Chi l’avrebbe mai detto, che proprio io che vi feci la pratica di mutuo, consigliandovi il tasso variabile, avrei acquistato il vostro appartamento…”

 

“Non si preoccupi dottore, noi avremo pure perso la casa, ma lei, le assicuro che ha perso molto di più… d’altra parte, fummo ingenui a non capire che un tasso per quanto variabile sia, non poteva raddoppiare la rata in così poco tempo…. E’ così che funziona l’Usura istituzionalizzata, vero dottore?”

 

Ed è esattamente questa la situazione in cui oggi più di ieri, si ritrovano giovani, anziani, persone di mezza età, che cadono nella trappola di accettare un mutuo a tasso variabile, senza controllare se la rata corrisponde alla reale variabilità del tasso, oppure lo supera….. in questo caso, presentate denuncia ai Carabinieri.

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