L’OLANDA DI IVAN GRAZIANI HA LASCIATO NEI NOSTALGICI DEGLI ANNI SETTANTA UN PATRIMONIO CHE ORA APPARE ASSAI PIU’ATTUALE , SE PROVIAMO A CONSIDERARE LE DIFFICOLTA’ CRESCENTI DI PRESENZE MULTIETNICHE IMPOSTE DALL’INVOLUZIONE DI ALCUNI VALORI UMANI, E DALLA CRESCENTE SPECULAZIONE SULLE RICCHEZZE NATURALI DI TERRITORI E POPOLAZIONI LASCIATI VOLUTAMENTE NELL’IGNORANZA DEL PATRIMONIO CHE PURE NE CARATTERIZZA L’IDENTITA’ ...
Alle tre" mi hai detto"
tira un sasso sopra il tetto
vedrai, vedrai, vedrai, mi sveglierò
però se tu non mi vedi
puoi aspettarmi giù in stazione
vedrai, vedrai, vedrai, vedrai che arriverò".
E io fermo in stazione, aspetto il tuo bus.
Cosa ti meterai, come ti presenterai,che cosa mi dirai?
Scappare da qui, fuggire lontano
un mondo nuovo che ci accolga tutti e due, senza malinconie.
E l’Olanda è lontana dai nostri confini
e sento i campi e i fiori ed i mulini a vento girare dentro me.
"Scusi mi fa un caffè?" Che ore sono? Già le sei
e un treno s’allontana e quell’altro, chi lo prenderà?
Il sole accende l’ombra dei semafori lontani
ho un nodo nella gola e amarezza delusione o chissà che.
E l’Olanda scompare dai confini del cuore
e sento i campi e i fiori ed i mulini a vento morire dentro me, dentro me.
E l’Olanda è lontana dai nostri confini
e sento i campi e i fiori ed i mulini a vento girare dentro me.
Olanda di Ivan Graziani
E L'OLANDA E' LONTANA DAI NOSTRI CONFINI E SENTO I CAMPI E I FIORI ED I MULINI A VENTO GIRARE DENTRO ME.
Così nell'ottanta il cantautore poeta Ivan Graziani raccontava in una canzone il desiderio di partire per l'Olanda insieme alla sua amata dicendo: “scappare da qui, fuggire lontano un mondo nuovo che ci accolga tutti e due, senza malinconie”.
L'Olanda e gli olandesi intesi come tutte le persone che in Olanda vivono, è certamente un grande mito, che ha percorso un trentennio, dalla metà degli anni 60' alla metà degli 90' , da quello dei “figli dei fiori”, alla libertà senza condizioni, soprattutto dei figli i quali genitori avevano vissuto la gioventù nel periodo della guerra e si rimettono ottimisticamente a vedere il mondo nuovo.
Per tanti versi, la parola Amore e la parola rapporto di coppia ha un affinità con l'Olanda di quegli anni. Una ragione potrebbe essere che l'Olanda è la prima nazione multietnica d'Europa, favorita dalla sua antica tradizione di navigatori, gli olandesi dai tempi delle “compagnie delle Indie” hanno scoperto per primi tutto il mondo. Prima come patria di viaggiatori, poi di colonizzatori e poi di colonizzati,sembra che in Olanda, la geografia sia la stata la materia principale nelle scuole.
Per chiunque in quell'epoca desiderasse cambiare vita l'Olanda era una meta nel cuore dell'Europa né anglosassone, né nordica, ma ugualmente vicina ad entrambi senza disdegnare Francia e Germania. L'olandese è una lingua che si scrive quasi come il tedesco ma si pronuncia “franceizzato”, con un'armonia che non ti aspetteresti. Se nell'olandese ci trovi anche il nostro latino sulle strade olandesi ci trovi tutto il mondo.
Ma l'Amore si riferisce all'Olanda anche per un suo particolare “ambasciatore”, Edward Van der Elsken, il più grande fotografo olandese, che ha viaggiato tutto il mondo fotografando gli amanti dei luoghi più sperduti della terra ed ha dipinto o forse scritto con la macchina fotografica l'amore come sentimento universale, costante di tutti i popoli e le circostanze. Le fotografie di Van der Elsken descrivono i rapporti interpersonali, dalla decadente Parigi dei nottambuli nel primo dopoguerra, ai primi anni di benessere mondiale, nell'esplosione “fantasiosa e sentimentale” degli anni 70, terminando il suo percorso alla fine degli anni ottanta, quando purtoppo morì. Ma non solo.
In Van der Elsken, ci sono tutti i mondi e le vite che parallele scorrono tra loro, dalla povertà dell'Africa, alla decadenza sessuale e materialista europea, ci sono fotografie dai paesi dell'abbondanza e da quelli della privazione, ma tutte con l'uomo davanti all'obiettivo, nella sua essenza interiore nella sua condizione sociale e nelle sue aspettative, nel protagonismo del suo tempo.
Ritengo come mia opinione che l'Opera fotografica di Van der Elsken, probabilmente unica nella storia della fotografia, ha avuto il suo corso unicamente perchè Ed era olandese, grazie a questo particolare gene cosmopolita, questo tappeto volante chiamato Olanda, che gli stessi olandesi hanno personificato negli anni del dopoguerra, con la multietnicità, sull'accumunanza di vita di tutti gli uomini.
In questi giorni l'Olanda ha preso le prime pagine dei giornali grazie al video prodotto dal deputato Geert Wilders, sui musulmani del mondo e in special modo nella multietnica Olanda, dove sembra come racconta Wilders che la tollerenza sia ormai giunta al termine.
Un antefatto sempre olandese, è stato l'assassinio da parte di un musulmano del registra Theo Van Gogh che nel suo film “Submission” ha ritratto una donna islamica nel raccontare le sue violenze e le sue privazioni. Theo Van Gogh fu ucciso da due pugnalate all'addome ed in un pugnale erano infilati 5 fogli di rivendicazioni. Cosa ha fatto per meritarsi tutto questo?
La donna in Submission letteralmente sottomisssione è nuda con i versetti del corano dipinti sulla pelle e “veste” un abito trasparente che la ricopre tutta come metafora dei loro abiti tradizionali. Così la donna si mise a raccontare della propria vita, delle sue violenze e addirittura a pregare in tale condizione.
Su tale fatto, dopo che una trasmissione televisiva italiana ha mostrato alcuni spezzoni di questo film, un'autorità del mondo islamico residente in Italia (in fondo all'articolo lascio il link del messaggio) si è espressa con un paragone che potrebbe fare riflettere non poco sull'uso o l'abuso di certe metafore.
“...Perchè non facciamo un documentario su delle suore stuprate. Le spogliamo, gli scriviamo addosso sul corpo nudo i versi della Bibbia, e le mettiamo in ginocchio a pregare. Davanti ad un'oscenità del genere, l'opinione pubblica occidentale sarebbe sconvolta. Un filmato del genere non sarebbe mai trasmesso in Italia, non solo perchè il Vaticano non lo permetterebbe, ma anche perchè la gente si opporrebbe. Verrebbe di fatto ritenuto indegno e blasfemo... Perchè la suora nuda con i versi della Bibbia addosso no, e la musulmana nuda con i versi del Corano sì? ”
Poi l'autorità prosegue scrivendo la dimostrazione che il Corano si esprime in modo differente rigurado le donne a quanto Theo Van Gogh vorrebbe dimostrare nel suo film.
Stiamo parlando di ignoranza della Legge Coranica come sostiene questa autorità?
C'è un uso strumentale del Corano, da parte di una certa opinione pubblica?
Cosa possiamo dire oggi del video di Geert Wilders?
Matteo Mantovani
Links
Il link alla comunità Islam Italia è il seguente :
Immagini
Le immagini di Edward Van der Elsken ed altre presenti nell'articolo sono tutelate dai relativi diritti.
1. Ritratto di Geert Wilders
2. Ed Van der Elsken : Ragazze anni 70 in minigonna
3. Ed Van der Elsken : Copertina del catalogo della mostra "EYE LOVE YOU" con la coppia hippy
4. Ed Van der Elsken : Pagina interna del catalogo "EYE LOVE YOU" , un collage di fotografie a tema amore
5. Fotogramma iniziale del video FITNA di Geert Wilders
6. Manuale dei principi del Corano in lingua olandese