SECONDA PARTE: I NOSTRI NEMICI SPIRITUALI
Leggi la prima parte dell'articolo
Il capitolo 6 della Lettera agli Efesini ci dice quattro cose importanti del nostro nemico spirituale.
1°.Stiamo combattendo contro PRINCIPATI, in greco “archàs”: questa parola è usata per descrivere un insieme di capi, principi e comandanti, cioè una serie di “leaders” organizzati.
Il termine sottolinea proprio l’organizzazione del regno di Satana: forse le sue forze sono organizzate, come nell’esercito, con generali, colonnelli, maggiori, capitani, e giù fino ai soldati semplici.
Satana è il capo, ed ha sotto di sé una serie di spiriti soggetti l’uno all’altro.
In inglese la parola “principato” è definita come “territorio o giurisdizione di un principe, o appezzamento che dà titolo ad un principe”, quindi questi principi sono assegnati a diverse aree, come nazioni e città. Ciò appare comprensibile nel capitolo 10 di Daniele: Daniele dopo aver aspettato per tre settimane in preghiera una parola del Signore, vide un angelo, che gli disse di essere stato inviato dal Signore stesso per farlo incontrare con il re di Persia. Non fa riferimento ad un principe della terra, ma parla di un principe demonio, e da questo è chiaro, come vi siano dei principi spirituali maligni, messi da Satana sulle nazioni e le città per eseguire piani diabolici.
così noi scopriamo che la nostra battaglia spirituale, abbraccia più che la nostra vita individuale: combattiamo per le nostre case, le nostre comunità e nazioni.
Il nemico è altamente organizzato e si muove secondo un disegno malvagio.
2°. La nostra battaglia è contro POTESTA’, in greco “exousias” (autorità). I demoni posti nelle varie aree e territori hanno l’autorità di eseguire gli ordini loro assegnati. Il cristiano non deve sentirsi scoraggiato nell’apprendere l’esistenza di questa autorità, perché egli ne ha una più grande: è ricoperto dell’autorità del nome di Gesù: “Nel mio nome, essi cacceranno i demoni” (Mc 16, 17).
Questo versetto ci dice che il cristiano ha un’autorità più garnde di quella dei demoni, perché essi sono soggetti all’autorità del NOME DI GESU’.
La Scrittura ci rivela che i demoni hanno , oltre all’autorità, anche la “potenza” (dunamis) (Lc 10, 19), ma anche il cristiano ha avuto da Dio un potere più garnde di quello del nemico: “Riceveret potenza, dopo che lo Spirito sarà sceso su di voi” (At 1, 8); il potere del cristiano viene a lui con il Battesimo.
Gesù, quando manda i dodici, “diede loro potere e autorità su tutti i demoni e di curare le malattie” (Lc 9, 1).
Quando manda i settanta discepoli, due a due, essi ritornano dicendo che i demoni fuggivano nel Nome di Gesù (Lc 10, 17-19).
Il compito che Gsù ha dato alla sua Chiesa, viene garantito dalla stessa autorità e dallo stesso potere.
In Marco (16, 17) si dice che il cristiano può cacciare il demonio nel Nome di Gesù, e la promessa non è limitata agli Apostoli o ai primi discepoli, ma è per tutti i cristiani di ogni tempo.
Noi abbiamo oggi lo stesso potere e la stessa autorità che sono stati dati alla Chiesa inizialmente: sarebbe folle muovere contro il nemico senza tali potere e autorità.
Se il potere èvenuto dal Battesimo, l’autorità ci è venuta attraverso la Salvezza.
Il potere si evidenzia attraverso i doni dello Spirito (1 Cor 12, 7-11), e tra questi, “”il discernimento degli spiriti” è indispensabile in questa battaglia.
Il poliziotto è un esempio di autorità e potere: ognuno riconosce la sua autorità nella sua uniforme, e se vi è qualcuno che non rispetta questa autorità, il poliziotto può estrarre la sua arma e puntarla, ha il potere, cioè, di imporre la sua autorità.
Anche a noi il Signore ha dato potere e autorità (Mt 16, 18), necessarie nella battaglia spirituale.
3°. Dobbiamo imparare che combattiamo contro i PRINCIPI DELLE TENEBRE DI QUESTO MONDO, e questo termine indica l’intenzione del nemico di esercitare un controllo sul mondo, permessogli da Adamo attraverso il peccato.
Nelle tentazioni di Gesù nel deserto, Satana parla di dare a Gesù tutti i regni del mondo, ma ora noi dobbiamo considerarlo un invasore: Supponiamo di avere una proprietà, ed abbiamo il diritto di non fare entrare nessuno.
Viene un viandante che, nonostante l’avviso, entra nella proprietà: quando lo troviamo possiamo dirgli di andarsene perché non ha nessun diritto di stare lì; è importante capire che gli spiriti diabolici non hanno nessun diritto sui cristiani. Essi possono invader, ma quando noi prendiamo l’iniziativa e diciamo loro di andarsene, devono partire.
Gesù spiega la sua forza nel cacciare il demonio in Luca (11, 20-22), quando dice che l‘armatura dell’uomo forte viene spazzata via da Lui, per cui il nemico resta indifeso, mentre un cristiano, indossando l’armatura di Dio (Ef 6, 11) diventa vulnerabile agli attacchi.
Se Satana sta espandendo il suo regno, forse la Chiesa non ha usato abbastanza il suo potere e la sua autorità: ma oggi una larga parte del corpo di Cristo ha imparato a conoscere il nemico e la propria battaglia spirituale, e muove contro i principi delle tenebre; e più cristiani entrano in questa battaglia, più Satana viene sconfitto.
4°. La battaglia è anche contro GLI SPIRITI DEL MALE CHE ABITANO NELLE REGIONI CELESTI: ciò indica lo scopo del demonio, la sua sete di distruzione; esso appare come un angelo di luce sempre con quello scopo.
Gesù stesso dice che il “ladro viene per rubare, uccidere, distruggere” (Gv 10, 10).
Queste quattro espressioni in Efesini (6, 13) ci danno un’idea valida del regno di Stana, della sua organizzazione e dei suoi scopi; e noi non abbiamo nessun vantaggio se ignoriamo queste cose, anzi permettiamo che il suo lavoro continui irrefrenabile.
Molti di noi non combattono la battaglia spirituale perché non ne capiscono l’importanza o non sanno come combattere.
Oggi Satana esercita il suo potere attraverso lo spiritismo, l’occultismo, le false religioni come non mai nella storia passata, e la Chiesa deve riesaminare le proprie risorse.
Bill Grahm ha scritto: “Tutti i cristiani devono combattere la battaglia spirituale ... ed è ovvio, per chi lo sa, che il demonio può opprimere ogni cristiano e controllarlo.
Molti ministri devono imparare, quindi, ad usare il potere di Dio per liberare l’uomo dal Demonio”.
COME E’ POSSIBILE?
Come può uno spirito maligno abitare in un corpo che è tempio dello Spirito Santo?
Non sembrerebbe logico, ma la logica non sempre si identifica con la verità, oppure si fonda su premesse non esatte.
La spiegazione di questo connubio si basa sulla differenza tra ANIMA e SPIRITO, due termini che il Nuovo Testamento delinea singolarmente.
Lo SPIRITO, detto anche “pneuma”, è quella parte dell’uomo che gli permette di accogliere e conoscere le cose divine: “Ma l’uomo che non ha ricevuto lo Spirito di Dio non è in grado di accogliere le verità che lo Spirito di Dio fa conoscere. Gli sembrano assurdità, e non le può comprendere ...” (1 Cor 2, 14).
L’ANIMA è invece quella parte dell’uomo che comprende emozioni, intelletto e volontà. La triplicità dell’intelletto umano è espressa bene in 1 Ts 5, 23: “Dio, che dona la pace, vi faccia essere degni di Lui e custodisca tutta la vostra persona – spirito, anima e corpo – senza macchia fino al giorno in cui verrà il Signore nostro Gesù Cristo”.
Quando lo stesso Paolo dice agli Efesini (2, 1) “... eravate senza vita ...”, non intende certo la vita corporale, ma quella spirituale: la morte, prima di Gesù, era la non-comunicazione con Dio e la figliolanza delle tenebre, ovvero la non percezione del mistero divino.
La nuova nascita (salvezza) fa nascere un nuovo spirito nell’uomo, Gesù viene nello spirito dell’uomo (1 Gv 5, 11-12): “La testimonianza è questa: che Dio ci ha dato la vita eterna, ce l’ha data mediante il Figlio suo, Gesù.
Lo spirito divino abita, quindi, lo spirito umano nel compiersi della Salvezza.
Gli spiriti maligni vengono così confinati nel corpo e nell’anima del cristiano, e possono disturbare le emozioni, l’intelletto, la volontà ed i corpi, ma non lo “spirito di cristiano”.
Scopo della liberazione è rimuovere i demoni dalle aree dove possono entra, in modo che Gesù regni anche in queste aree dell’uomo.
E’ certo che Lui può può farlo comunque, ma ha dato, anche a noi la responsabilità di salvezza: “... datevi da fare per la vostra salvezza con grande umiltà, perché Dio opera in voi, e vi rende capaci, non soltanto di volere, ma anche di agire...” (Fil 2, 12-15).
La traduzione di salvezza in questo passo è “sotèria”, che vuol dire “liberazione dalle molestie del nemico”.
Appare evidente perciò tutto il concetto: Gesù ha liberato il nostro SPIRITO dal potere di Satana, e poi ci ha detto e ci dice anche oggi di darci da fare per la liberazione delle molestie del nemico per quanto riguarda la nostra ANIMA e il nostro CORPO.
23 Ottobre 2007
a cura di Gabriella Pasquali Carlizzi
Lasciate i vostri commenti
Invia un commento