SANITA’ O MALASANITA’…?
IL CASO DI ANDREA MAGNONI DIVENTA UN GIALLO…
E MADRE-CORAGGIO DENUNCIA TUTTO…
Vincenza Giuseppini ci ha contattato ancora una volta, la sua voce era rotta dal pianto…
“Voglio che pubblichiate quanto ho da dire, per l’ultima volta…
Ho parlato con il Direttore Amministrativo di Sondrio… ho avuto la sensazione di una vera e propria intimidazione e mi ha anche fatto capire che a causa di quello che ho reso pubblico, ora Brambilla, il primario che cura mio figlio non mi risponderà più al telefono per darmi notizie sulla salute di Andrea.
Punita, capite, una madre punita dai medici.
E non ho frainteso visto che per tutta la giornata di ieri ho cercato Brambilla e non mi ha risposto…
Intanto Andrea ha la febbre alta, 38 e quattro capite? E loro ancora prelievi, ancora radiografie, ancora in cerca della causa… Incompetenza?
Lo decideranno i Giudici, io ho denunciato tutto , ma so per certo che poiché io non posso muovermi loro sono obbligati, conoscendomi, a darmi notizie su mio figlio.
Se Andrea è ancora vivo, lo devo a Dio, non certo ai medici…
La situazione di mio figlio è grave, e la mia convinzione resta quella che a Roma avrebbero studiato meglio il caso.
E per questo motivo, ogni complicazione, come quella attuale, penso di sapere a chi va addebitata.
Gli avvocati che ho consultato fino ad oggi mi hanno parlato chiaro: “Signora Giuseppini, non vi sono dubbi.
Lei è la madre, cioè la figura più importante e non può muoversi da Roma.
Si sosterrà e si dimostrerà che il rifiuto a trasferire suo figlio vicino a lei, è un “abuso” che già al momento può avere recato un danno anche psicologico e a rischio di depressione in questo ragazzo.
Saranno nominati dei periti e quantificato il danno risarcitorio.
E’un fatto almeno sospetto che suo figlio uscito dalla Rianimazione, sia stato solo tre o quattro giorni in Neurologia e poi subito passato a Riabilitazione dove è insorta la febbre, a loro dire causata dal fungo Candida, fungo a loro dire debellato, ma la febbre è ricomparsa e il che parla chiaro. Inoltre quando lei ieri ha detto che suo figlio vuole venire a Roma, le è stato risposto che non fa testo perché è incapace di intendere e volere… e quando lei ha preteso che le si confermasse questa dichiarazione gravissima, le si è detto: “Io riferisco ciò che dicono i medici. Suo figlio è vigile su piccole cose ma non è in grado di elaborare…”. Signora Giuseppini, questa dichiarazione non contrasta forse con il “Tutto bene” riferito dalla Neurologa e dal Primario?
E allora, dobbiamo sospettare che se Andrea ricordasse il misterioso motociclista, sarebbe considerato “incapace di intendere e volere? Si ricordi abbiamo le registrazioni abusive che le ha dato quella persona…”
Ecco vedete, queste cose me le hanno fatte considerare gli esperti.
Andrò fino in fondo, ma dopo questo comunicato non renderò più pubbliche le mie mosse, questo per non intralciare le azioni del Tribunale del Malato. Ora dobbiamo agire a sorpresa e in tutte le sedi anche quelle della Sanità a livello della Regione Lombardia.
Vi dico pure che ho chiesto il divorzio, sono sette anni che sono legalmente separata, ma voglio dare un taglio ancora più netto e soprattutto non voglio più avere beni in comune con un uomo che ho cancellato dalla mia vita in questo frangente dell’incidente di Andrea.
Vi ringrazio per avermi dato voce, vi aggiornerò quotidianamente, ma vi prego di non pubblicare quanto vi dirò di riservatissimo. Sappiate solo che questa è una sporca storia…. Nemmeno immaginate cosa ho scoperto.”
OSPEDALE DI SONDALO… MA I MEDICI SE NE FREGANO ANCHE DELL’INTERVENTO DEL VICEMINISTRO DELLA SALUTE, FERRUCCIO FAZIO…
INTANTO MADRE-CORAGGIO NON MOLLA, RIVUOLE SUO FIGLIO ANDREA, CHE ORMAI CONSIDERA QUASI UN “OSTAGGIO” DI QUESTO OSPEDALE, SPECIE DA QUANDO PERSONE AMICHE CHE LAVORANO LI’ DENTRO, PUR CHIEDENDO DI NON FARE I LORO NOMI, HANNO INVIATO ALLA SIGNORA VINCENZA UN CORPOSO DOSSIER DI CASI DI MALATI TUTTI MERITEVOLI DELL’INTERVENTO DA PARTE DELLE COMPETENTI AUTORITA’.
E BRAMBILLA ACCUSA MADRE-CORAGGIO:
“LEI COSI’ NON VUOLE IL BENE DI SUO FIGLIO!”
Sono le dieci di sera, quando Vincenza Giuseppini telefona sconvolta alla nostra redazione.
Registriamo la telefona e su richiesta dell’interessata la pubblichiamo fedelmente.
“Scusatemi se vi disturbo a quest’ora, ma ho parlato poco fa col primario che cura mio figlio a Sondalo, quel Brambilla…
Gli ho detto che il Viceministro Fazio, si era interessato e che la segretaria era stupita che per trovare un posto a mio figlio a Roma, i medici di Sondalo lo cercassero telefonicamente e non secondo le normative…
Brambilla ha insistito che bisogna attendere che lo prendano al Santa Lucia… e quando io ho replicato che non voglio attendere più, e che voglio che mio figlio venga a Roma in una qualunque struttura, ce ne sono tante con la riabilitazione, lui mi ha accusato di non volere il bene di mio figlio, capite, cosa si sente dire una madre?
Ora ci penso io con l’Ordine dei medici ma anche con chi di dovere…
Pensate un po’, quando gli ho detto che a Roma c’è il Sant’Andrea che funziona benissimo per casi come quello di mio figlio, sapete che mi ha risposto Brambilla?
“Signora, ho cercato in internet, ma io non ho trovato nulla su questo Sant’Andrea…. Nemmeno un recapito telefonico…” .
E allora, mentre lo ringrazio per il suo interessamento, chiedo ancora una volta al Ministro di mandare subito gli ispettori all’Ospedale di Sondalo, e di verificare l’idoneità dei medici che non sono capaci nemmeno di trovare un numero telefonico… oppure mi prendono per i fondelli?
Come lo devo gridare al mondo che voglio mio figlio vicino a me a Roma, che non voglio che stia un giorno in più nell’Ospedale di Sondalo di cui non mi fido nel modo più assoluto.
Loro forse non me lo mandano perché temono di dover trasmettere l’intera cartella clinica?
O forse pensano che io sia stata ferma con la Magistratura? Si sbagliano…
Vediamo come se la sono aggiustata quando mio figlio è stato portato lì con l’elicottero, vediamo perché della sua identità si è saputa ufficialmente solo dopo due ore, mentre guardate caso a me mi rintracciarono quando ancora Andrea era sul luogo dell’incidente, e vediamo chi era il motociclista che qualcuno sta coprendo…. O era forse uno in divisa?...
O un medico sportivo?
Basta, non ne posso più, Brambilla ieri ha toccato il fondo, quando mi ha detto che sono io a non volere il bene di mio figlio… Per favore, che intervenga il Ministro, il Vice Ministro Fazio, ma che mio figlio sia mandato subito a Roma… prima che sia troppo tardi.
Io lavoro nella Sanità, ricordatevelo!
Mio figlio non deve ricordare altro che di aver frenato, quando è caduto, vero?
E’ per questo che lo tengono “prigioniero” delle loro “cure” a Sondalo?
E’ facile, ottenere ciò che si vuole quando c’è stato un trauma cranico tanto grave, un coma profondo di 15 giorni… e la memoria che va e viene…
E ora un danno assonale diffuso di cui non si conosce l’entità e nemmeno quanto sia permanete o recuperabile.
Liberate il mio Andrea da chi lo tiene “prigioniero” nel corpo e nella mente!”
Vincenza Giuseppini
AGGIORNAMENTI
“Restituitemi mio figlio Andrea!”
E’questo il grido di Vincenza Giuseppini, la mamma che non si arrende fino a quando il suo Andrea non sarà trasferito in una struttura sanitaria di Roma.
L’abbiamo incontrata, è una donna forte, e non si lascia abbindolare da alcuna rassicurazione che gli provenga dal personale medico dell’Ospedale di Sondalo.
“La sapete l’ultima? Ora in quell’ Ospedale mio figlio ha contratto anche la Candida bronchiale, e i medici sdrammatizzano, come se io non sapessi che cos’è questo fungo, come se non sapessi quali conseguenze può causare in un ragazzo immunodepresso.
A loro basta che la febbre sparisca, avete capito, io lavoro in un ambiente medico, e tutti, dico tutti, mi hanno detto che la Candida è insidiosa e anche quando sembra che sia debellata invece è un fungo invasivo e dopo mesi a volte anche due anni ci si ritrova con lesioni che portano alla morte.
Mi hanno detto che loro l’avevano messa nei conti…
Io voglio che il Ministro della Sanità mandi lì gli Ispettori, e vediamo se quando un paziente è in rianimazione si fanno entrare parenti, amici, conoscenti, senza mascherine, senza cuffie per i capelli…. Questa è la prevenzione?
Il fungo mio figlio come lo ha contratto?
Se ci fosse stato l’igiene, se tutto fosse stato asettico, questa complicazione non si sarebbe presentata!
E ancora ieri sera Brambilla mi parlava del Santa Lucia…
Mi hanno perfino mentito, mi hanno detto che al Santa Lucia non lo hanno preso perché non c’è posto, invece io che ho conoscenze lì dentro, ho saputo che non lo hanno preso perché mio figlio deve essere prima curato in ambiente specialistico … altro che riabilitazione….!
E poi, l’ultima beffa!
Mi hanno detto che loro per trasferirlo in un Ospedale di Roma, non hanno conoscenze…
Ma vi rendete conto?
Certo che per accettare un malato che sia stato curato a Sondalo, visto che lì ci si prende pure la
Candida ai bronchi, evidentemente servono le conoscenze, il solito clientelismo.
Loro non possono fare un fonogramma al Gemelli, al Sant’Andrea, a Tor Vergata, insomma a Roma ce ne sono tanti di posti dove mio figlio può essere curato, ma me lo tengono “prigioniero” li, e sapete perché?
Perché loro ritengono di poterlo curare. Io invece no, non mi fido, punto e basta.
E poi, come ha scritto quel primario psichiatra, io stessa, come madre, rappresento la più importante terapia per mio figlio, e loro gliela stanno negando.
Ma questa storia non finisce qui… intanto la Magistratura sta cercando il motociclista che chiamò i soccorsi e del quale dalla Polizia Stradale mi è stata negata l’esistenza. Invece la registrazione abusiva che ha fatto una persona che si era sintonizzata sulla linea del 118, è uscita fuori….
Capite? Il mio Andrea è “prigioniero” di una vicenda torbida e voglio che oggi stesso mi sia trasferito a Roma!
Per favore pubblicate questo mio appello, e mandatelo al Ministro della Sanità! “
Vincenza Giuseppini
MONITO DEL NOTO PSICHIATRA A.V.
AI COLLEGHI MEDICI
CHE HANNO IN CURA IL PAZIENTE ANDREA MAGNONI.
Continua la battaglia di Vincenza Giuseppini, la madre-coraggio che da circa un mese chiede a gran voce che il proprio figlio ricoverato in coma profondo lo scorso 13 luglio presso l’Ospedale di Sondalo, venga trasferito a Roma.
Negli articoli da noi pubblicati la storia di Andrea è stata resa pubblica su richiesta di questa mamma,
Tante sono state le testimonianze di solidarietà, ma una più di tutte, per la autorevolezza e la grande competenza dell’autore, merita di essere pubblicata, nella speranza che i sanitari dell’Ospedale di Sondalo si rendano sensibili alle riflessioni dell’illustre psichiatra.
Così in una email indirizzata alla signora Vincenza ha scritto il professor A.V.
“Gentilissima signora Vincenza, sto seguendo in internet il caso che ha visto il suo figliolo vittima del tragico incidente occorsogli il 13 luglio.
I problemi da affrontare sono tanti e di varia natura, non da ultimi quelli legati al comportamento incomprensibile dei suoi familiari.
E’ presumibile che abbia agito in loro il fattore di comodo di alloggiare nella casa di suo figlio, impedendo di fatto di disdire il contratto di locazione e potersi garantire questo ragazzo del proprio stipendio, che stia pur certa gli servirà, purtroppo, per curarsi.
Un malato di questo genere, sebbene curato in strutture pubbliche dovrà integrare a proprie spese le tantissime necessità complementari alle terapie di base.
Io stesso seguo alcuni pazienti preso il centro di riabilitazione Santa Lucia, e posso dirle che anche lì, alcuni trattamenti sono a pagamento.
Dunque anche un solo euro detratto allo stipendio di suo figlio, appare come un furto.
Ma vorrei far considerare ai colleghi medici dell’Ospedale di Sondalo, un aspetto a mio avviso fondamentale e che dovrebbe indurli a chiedere loro e a trovare il posto per un immediato trasferimento del paziente a Roma, vicino alla sua mamma.
Vede signora, il mio è un mestiere “ingrato”, ma non posso sottrarmi nel sensibilizzare la Direzione Sanitaria sulla importanza e l’urgenza che questo povero ragazzo ha di sentire vicino a sè la mamma.
Durante la mia lunga esperienza, ho curato dal punto di vista psichiatrico e psicologico molti giovani vittime di traumi simili a quello del suo Andrea.
Ebbene, quelli che sono sopravvissuti, nei casi in cui non hanno trovato la presenza e il sostegno della figura materna, purtroppo sono caduti in gravissime depressioni, e talvolta si sono suicidati.
Per questo motivo, penso che i colleghi di Sondalo debbano trasferire Andrea dove sta la mamma, poiché non vi è nessun’altra figura, né padre né sorelle che possano sostituirsi a quella unica figura che da la vita, e sprona a vivere, a reagire, quando il destino mina la basi della vita stessa.
Ai mie colleghi dico, e concludo: “Non assumetevi questa responsabilità, se un giorno Andrea dovesse ricorrere per depressione ad un gesto estremo, voi non ve lo perdonereste mai.
E sappiate che la mancanza della figura materna si insinua furtivamente nell’incoscio di un mondo sommerso fino ad esplodere un giorno quando sarà troppo tardi.
Ogni tanto, ascoltate il parere degli psichiatri…”
(Lettera firmata)
OSPEDALI: COSA SUCCEDE A SONDALO? SI E’ RIVOLTA AL NOSTRO GIORNALE LA MAMMA DI UN GIOVANE RICOVERATO PRESSO L’OSPEDALE DI SONDALO, IN STATO DI COMA, GIA’ IL 13 LUGLIO SCORSO. SULLA VICENDA ABBIAMO PUBBLICATO L’ARTICOLO CHE POTETE LEGGERE QUI CORRELATO.
SUCCESSIVAMENTE, A QUANTO CI RIFERISCE QUESTA MAMMA DISPERATA PER LE CONDIZIONI DEL PROPRIO FIGLIO, SEMBRA CHE A TANTO DOLORE SI SIANO AGGIUNTI COMPORTAMENTI DA PARTE DEL PRIMARIO PAOLO BRAMBILLA CHE NON COMMENTIAMO, TUTTAVIA ACCOGLIAMO LA RICHIESTA DI UNA MADRE COSTRETTA A SCRIVERE UNA LETTERA APERTA, DOPO ESSERSI SENTITA NEGARE LE NOTIZIE SULLA SALUTE DEL PROPRIO FIGLIO.
Egregio Professor Brambilla,
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