ARIDATECE LA CORSICA... LO CHIEDIAMO AI FRANCESI
lunedì 11 marzo 2024
di Carmelo Maria Carlizzi
Aridatece la Corsica, Napoleone e Paolina Borghese, aritornatece in Italia i brigatisti rossi omicidi condannati in Italia per terrorismo, ma rifugiati e liberi in Francia, e poi... aridatece La Gioconda, Valentino, aridatece la Fiat ma quella che era di Agnelli, che ora forse non è più nemmeno di Elkann che potrebbe averla già rivenduta a chissà chi... Ho detto Elkann? E' per caso della famiglia di Carneade? Ma no, è il nipote di Gianni Agnelli, che era un italiano convinto! Mentre ora a Torino ogni anno sono migliaia gli ex dipendenti Fiat, ora Stellantis, e i figli degli immigrati dal Sud qui arrivati tanti anni fa con la speranza di un lavoro dignitoso e sicuro, ma che ormai si trovano a rischio disoccupazione o cassa integrazione.
Tenetevi pure Asterix, Vercingetorige, lo Champagne, il Patè di foie gras, la Tour Eiffel, il Camembert… Tenetevi pure la Bugatti fondata da Ettore Bugatti nel 1909, un emigrato italiano, è più che legittimo, ma senza dire Bugattì con l'accento sulla ì.
Aridatece però anche i soldi che Firenze con i suoi banchieri ha prestato ai re di Francia per finanziare tante loro guerre.
C'avete davvero il vizietto della rapina, e uno dei maggiori esempi è il furto della sede al papato perpetrato da Filippo IV di Francia detto il Bello poco dopo l'inizio del 1300 e quindi per settat'anni trasferita ad Avignone. Ma poi grazie a Dio riportata a Roma.
LA GUERRA DI HAMAS CONTRO ISRAELE NASCE DA LONTANO E GUARDA LONTANO, MA E' GIUNTO IL MOMENTO DI...
martedì 14 novembre 2023
di Carmelo Maria Carlizzi
Hamas trattiene ad oggi in ostaggio a Gaza oltre 240 israeliani catturati nel corso di un attacco non solo brutale, ma che definire bestiale è ancora lontano da quel che davvero è stato, un qualcosa di nuovo, di mai visto nella gamma della ferocia degli ultimi secoli, peggiore di quella nazista delle camere a gas, ferocia di cui è capace solo l'uomo che si trasforma in un selvaggio assetato di odio e di sangue, quasi un cannibale; già proprio così, poiché dopo aver squartato e bruciato tanti bambini, mancava forse solo che quei bruti se li mangiassero. Inoltre gli israeliani uccisi nell'assalto al rave party del 7 ottobre e nei giorni seguenti sono stati 1.400.
Di contro ad oggi i palestinesi uccisi dagli israeliani, nella loro ritorsione non meno brutale contro Hamas, dal 7 ottobre a Gaza sono oltre 10.500. Oltre alla distruzione di migliaia di abitazioni, ma anche di scuole, ospedali, moschee... Ma il gioco di Hamas appare un crudele calcolo, poiché gli ostaggi sono da loro molto abilmente usati per far montare la rabbia degli israeliani, che si esprime ora infatti in continua ascesa. Ascesa che già è riuscita a mostrare all'opinione pubblica mondiale come quella israeliana possa apparire una vera e propria crudele vendetta. Fra poco il numero delle vittime della guerra salirà a 10 contro 1, ossia 10 palestinesi per ogni ebreo, ma la tendenza è in continua ascesa per passare presto, se non interverrà un cessate il fuoco, ancora oltre.
PROMUOVIAMO UNA COLLETTA
PER IL POVERO PARLAMENTARE PD PIERO FASSINO
sabato 5 agosto 2023
di Carmelo Maria Carlizzi
Non c’è più limite alla vergogna! Dice Piero Fassino, proprio lui già esponente del Partito comunista, poi ex segretario del Pd, oggi autorevole parlamentare di questo partito, nei giorni scorsi ha pubblicamente dichiarato in aula, senza cravatta, da vero democratico, che lo stipendio reale, suo e di tutti i deputati, è al netto di tasse e ritenute, solo 4.780 euro! E non 10.000 come da varie parti si sostiene, poiché infatti ci sono da considerare le ritenute Irpef e tutte le altre trattenute… Già perché gli altri cittadini italiani non pagano Irpef, né hanno ritenute!
Ma lo sa l’onorevole Fassino che lui nel guadagnare, così come afferma pubblicamente, al netto delle tasse 4.780 euro, guadagna 4.780 volte di più di quegli italiani, nullatenenti o disoccupati, che guadagnano solo zero euro? E se consideriamo che invece al lordo il suo stipendio è di almeno 10.000 euro? E se poi consideriamo che con tutti gli altri introiti o prebende lo stipendio lordo suo e dei deputati arriva sino a 20.000 euro?
MA CHE PAESE E' MAI IL NOSTRO, L'ITALIA?
martedì 30 novembre 2022
di Carmelo Maria Carlizzi
Un Paese, il nostro, i cui politici, ossia coloro che ne amministrano il lavoro, la politica, la giustizia, le finanze e l'ordine pubblico, guadagnano ogni mese decine di volte in più rispetto a quanto percepisce un qualsiasi cittadino medio, oppure centinaia di volte in più rispetto a quanto si trova a disporre uno dei cinque milioni di poveri assoluti e dei nove milioni in povertà relativa, che sono quelli che vivono con la pensione sociale o il reddito di cittadinanza, oppure alcuni milioni di volte di quanto ricevono in vera e propria elemosina, graziosamente, quei milioni di nullatenenti invisibili e quindi sconosciuti alle statistiche?
Un Paese come questo può ancora dirsi civile? E democratico?
E se anche questi politici sono forse tutti perfettamente in regola col sistema fiscale e con la propria famiglia, di certo non possono esserlo con la propria coscienza visto il lavoro che hanno scelto!
Ma che Paese è questo in cui i suoi politici, che poi sono i cittadini che più lo dovrebbero illustrare, invece hanno scavato un fossato tanto grande e profondo fra loro e la comunità reale, quella che abbiamo appena ricordato, un fossato che pare impossibile da colmare? A meno che questi politici non comincino a rinunciare ai 2/3 dei loro emolumenti, poiché con quello che gli rimarrebbe vivrebbero sempre da gran signori!
GUERRA RUSSIA – UCRAINA CHE STA ACCADENDO E DOVE STA ANDANDO IL MONDO
mercoledì 15 giugno 2022
di Carmelo Maria Carlizzi
Su questa guerra è stato scritto e ancora oggi viene scritto tutto, il contrario di tutto e molto altro ancora.
Cosa dire allora di nuovo? Di più convincente tanto da riuscire a individuare la strada verso cui avviare i due contendenti e finalmente verso l'apertura di un negoziato?
Gli ucraini, anche se non lo ammettono, fra poco saranno vicini all'orlo della disperazione poiché pur con la loro resistenza che può giustamente definirsi eroica, vedono ogni giorno avvicinarsi il momento della resa e assottigliarsi sempre di più le loro truppe combattenti, affievolirsi per forza di cose la solidarietà internazionale e diminuire le riserve di ogni tipo, morire uno dopo l'altro i suoi soldati senza poterli sostituire o rinforzare con truppe fresche.
Ormai l'orso russo sta dilagando inesorabilmente, anche se molto lentamente. E a poco servono le considerazioni sull'efficienza assai precaria dei suoi mezzi, le scarse motivazioni dei soldati, la compattezza dell'occidente ancora intatta, le documentazioni incontestabili delle distruzioni operate dai russi, delle fosse comuni, degli stupri, delle deportazioni di civili...
Mentre loro, gli ucraini, con il loro presidente Zelenski, sono ancora lì, sul pezzo. Come i soldati di Leonida alle Termopili contro i persiani.
Di contro i russi, non diversamente dai persiani di Serse, stanno perdendo migliaia di uomini e intere divisioni di carri, hanno avuto navi affondate, aerei e elicotteri abbattuti, ma comunque avanzano nello stretto corridoio che le forze spartane a loro consentono.
Gli ucraini stanno collaudando tutto l'arsenale militare occidentale: missili, droni, razzi, carri armati, ma poi allo stesso tempo vedono le loro città, una dopo l'altra ridotte, letteralmente, a cumuli di macerie.
I russi, i cui giovani sino a pochi mesi fa avevano iniziato a sperimentare il benessere all'occidentale, compresi musica, alcool e droghe, si trovano impantanati ancora per chissà quanto tempo nelle terre ucraine, né più né meno che gli americani nel Vietnam.
GUERRA RUSSIA - UCRAINA UN'OCCASIONE PERDUTA PER L'UMANITÀ?
Venerdì 15 aprile 2022 – Venerdì Santo
di Carmelo Maria Carlizzi
Non c'è che dire, Vladimir Putin è stato di parola, ha mantenuto le promesse fatte. All'inizio, al momento del suo annuncio il 24 febbraio scorso circa l'avvio della ormai ben nota “operazione speciale”, aveva ammonito gli ucraini a rimanere in casa mentre loro, i russi, avrebbero occupato le città. Ma gli ucraini non avevano obbedito e allora lui ha iniziato a radere al suolo le città. I fabbricati distrutti, i corpi delle vittime per strada, il suono continuo delle sirene d'allarme, l'esodo degli abitanti, i vecchi frastornati vaganti per le strade, le lacrime delle donne, i bambini uccisi, i crateri delle bombe, i rifugi, le carcasse dei missili russi, quelle dei carri armati, le salme delle vittime nei sacchi di plastica neri, le fosse comuni, gli stupri, le esecuzioni sommarie, le deportazioni di migliaia di civili in Russia … l'elenco dei disastri è lunghissimo e assai doloroso. Ma ecco che invece lo stesso Putin ci dice e fa dire che è quasi tutto finto, cioè tutto quello che lamentano gli Ucraini sarebbe stato costruito in studi cinematografici e sui computer per screditare la Russia, che praticamente è tutto opera di esperti registi assoldati dagli americani e dagli europei.
Eppure le immagini che i corrispondenti di tutte le tv ci inviano dai teatri di guerra in Ucraina, dove quali inviati si trovano, non possono che essere reali! E allora? Allora se quello che esse registrano non è una messinscena degli ucraini, vuol dire forse che gli ucraini stanno di proposito distruggendo le loro case, le loro città, le loro infrastrutture...? Di proposito molti di loro si fingono morti mentre altri spostano poche decine di cadaveri veri, che si mantengono intatti dalla decomposizione grazie al freddo, mostrandoli nei diversi servizi televisivi dei tanti Paesi che poi li ripropongono sulle loro reti tv a dimostrazione dell'accanimento dei russi sui civili! E' mai possibile una cosa del genere?
Ma non è tutto qui, infatti non è chiaro con quale spirito di incredibile autolesionismo gli ucraini rinuncerebbero al proprio lavoro per fare le comparse in questi film e distruggere i propri beni a far da scenario. E come si può pensare che analogamente migliaia di donne rinuncino agli introiti in valuta pregiata provenienti dal lucroso mercato dell'utero in affitto, con migliaia di bambini che vengono a nascere e che non si capisce più a quali mamme poi saranno assegnati a seguito dei disastri reali provocati dalla guerra, mentre vanno ad aggiungersi al disastro già insito in questa poco nobile pratica, né si capisce che fine faranno le migliaia di embrioni predisposti per tale attività!
IL RITORNO DEI MOSTRI - DALL'AGGRESSIONE DELLA RUSSIA ALL'UCRAINA TANTI AVVERTIMENTI IN PARTICOLARE PER L'EUROPA
domenica 5 marzo 2022
di Carmelo Maria Carlizzi
Giovedì 24 febbraio scorso Vladimir Putin presidente della Federazione Russa dal suo ufficio nel Cremlino ha annunciato l'attacco all'Ucraina determinando in tutti noi più che incredulità un grandissimo stupore. Uno stupore, per dare l'idea, che non è diverso da quello dei giovani in amore quando, nelle campagne attorno a Firenze, si vedevano colpire in auto a freddo dagli 11 colpi della Beretta cal.22. Anche noi occidentali eravamo infatti in amore intenti ad assaporare tutto ciò che di bello e di buono offre la vita, sino a quando bang, bang... naturalmente ripetuto per undici volte, siamo stati nostro malgrado coinvolti in questo evento voluto da Putin. E dopo questi primi undici giorni di guerra allo stupore iniziale si è poi aggiunto un ulteriore rinnovato stupore man mano che ci siamo addentrati in questo rito della morte che senza nostra colpa sconvolge quello della vita! Stupore! Questa è la parola che dopo i primi undici giorni di invasione dell'Ucraina ancora rappresenta più esattamente il sentimento che veniva elaborato mentre si aggiungevano anche la condanna da parte del mondo dell'uomo Putin e della sua freddezza, assieme alla non comprensione del perché del suo gesto improvviso e la non condivisione di nulla della sua visione politica e storica. Insomma oggi Vladimir Putin sembra più che mai simile a un dittatore che ha voluto compiere un gesto dimostrativo della propria forza per far vedere, intanto a sé stesso, sin dove si può spingere e delle cui azioni gli esperti ancora si affannano a cercare con sicurezza di comprenderne le ragioni e la psicologia. Sino al 24 febbraio scorso sembrava davvero impossibile che potesse accadere qualcosa del genere all'interno dell'Europa, ci eravamo abituati a credere nella pace settant'anni dopo la fine del conflitto mondiale, il secondo, che aveva coinvolto tutti i paesi di quell'Europa in cui era transitata la storia, l'arte, la poesia, la letteratura e la musica per alloggiarvi e crescervi in una evoluzione iniziata da duemila anni e che pareva aver reso l'Europa e i Paesi scaturiti da lei, definitivamente culle di ogni civiltà e benessere, e inattaccabili dalle guerre. Intendiamoci, nel secolo scorso, appena dopo la fine della seconda guerra mondiale le guerre non sono mancate, anche frequenti e sanguinose, in Asia, Africa, Sudamerica e in Medio Oriente, ma nel cosiddetto mondo occidentale pareva ormai essersi fatta strada il progressivo ripudio di ogni violenza e della guerra come strumento di risoluzione delle contese. Quanto meno quale programma di crescita.
9 Febbraio 2022
di Fabio Martignon
A 54 ANNI DAL PRIMO DELITTO A SIGNA DEL 21 AGOSTO 1968, INTERVISTA DI DARIO QUAGLIA E ALESSANDRO FLAMINI A CARMELO MARIA CARLIZZI PER LA TRASMISSIONE "I MOSTRI DI FIRENZE":
- CHI ERA GABRIELLA
- IL RITUALE CRIMINAL-ESOTERICO ISPIRATORE DEI DELITTI SERIALI DEL MOSTRO DI FIRENZE
- ANNIENTAMENTO DELLA VITA VERO SCOPO DEL RITO DI UCCISIONE DELLE COPPIETTE IN AMORE
- L'ABORTO COME OBIETTIVO DI MORTE PROIETTATO DA FIRENZE A SCALA MONDIALE
CLICCA IL LINK DI SEGUITO PER ACCEDERE AL VIDEO DELL'INTERVISTA:
https://www.youtube.com/watch?v=ONKzR2iVbbc
29.09.21 – L'ANNUNCIAZIONE DELL'ANGELO GABRIELE A MARIA, E A TUTTI NOI (IL PRIMO MIRACOLO DI GESU')
di Carmelo Maria Carlizzi
All'incirca duemila anni fa, Gabriele, uno dei tre Arcangeli dei quali ricorre oggi il ricordo, recava un 25 marzo alla fanciulla Maria promessa sposa a Giuseppe l'annuncio che in lei il Padre Celeste, cioè Dio, proponeva l'incarnazione del suo Figlio, di Gesù Cristo.
Poi, sempre l'Arcangelo, aggiungeva che questo Figlio di Dio era portatore di un preciso destino e ruolo, ossia di particolari doni regali per lui previsti dal Padre suo. Sappiamo ancora – noi che ci crediamo – che il “Fiat” di Maria determinò istantaneamente in lei l'incarnazione del Figlio di Dio.
Sappiamo pure – noi che ci crediamo – che Gesù da quell'istante è quindi un vero uomo. Mi spiego meglio, da quell'istante Gesù per essere riconosciuto d'essere un vero uomo non doveva certo aspettare che trascorressero tre, quattro, cinque o venti settimane, o che San Tommaso o la Bonino o l'ostetrica dessero il loro parere, cioè che stabilissero quando il grumo di cellule che lui ancora era, poteva considerarsi un individuo, un uomo a tutti gli effetti.
Gesù da quel Fiat – sempre per noi che ci crediamo – era dunque già un vero uomo.
E Gesù da vero uomo e vero Dio – sempre per noi che ci crediamo – in quell'istante, nell'istante del “Fiat”, compiva dunque il suo primo miracolo, cioè quale vero uomo mostrava a tutta l'umanità di ogni luogo e tempo che qualsiasi individuo è un vero uomo sin dall'istante del concepimento, e non quando lo stabilisce San Tommaso o la Bonino o l'ostetrica.
Altrimenti Gesù non sarebbe un vero uomo, ma un Superman, un Nembo Kid. Se cioè Gesù non si fosse affacciato al mondo con uguali possibilità di ogni vero uomo, non avrebbe potuto costituire un esempio per l'umanità. Chiaro?
Sempre per noi, pochi o tanti, cattolici o ebrei o musulmani – lo ripeto naturalmente per noi che ci crediamo –, quel grumo di cellule appena concepite è quindi un uomo a tutti gli effetti. Un uomo poi portatore di un destino assegnatogli da Dio.
E allora anche noi, a buon diritto, possiamo dire con Papa Francesco che l'aborto, ossia l'eliminazione tramite un sicario di un bimbo appena concepito, o con solo un secondo di vita o un mese o tre o sei mesi di vita, l'aborto tanto per esser chiari, è un omicidio vero e proprio, così come sarebbe stato un omicidio l'uccisione, nel grembo di Maria, di quel Gesù appena concepito.
“Grazie” al Mostro di Firenze, dal 1968 ecco finalmente con l’amore libero anche l'aborto libero e oggi il vaccino contro il Covid 19
sabato 14 agosto 2021
di Carmelo Maria Carlizzi
Il 16 dicembre 2020 ho pubblicato su questo sito un articolo intitolato “Fra pochi giorni è Natale” dove raccontavo, ma solo in parte, le tante efferatezze delle pratiche abortive. Questo articolo andrebbe riletto, preliminarmente a quel che scrivo oggi, da quanti – tantissimi - sostengono la indispensabilità di vaccinarsi contro il Covid 19 e dagli appassionati delle vicende del Mostro di Firenze perché comprendano il senso della catena degli omicidi delle coppiette. Il vaccino viene prodotto dall'industria farmaceutica utilizzando i feti abortiti ovvero, le linee cellulari dei bambini uccisi nel grembo delle madri. Ma come è potuto avvenire tutto questo? Partiamo da lontano.
Il 25 luglio 1968 Papa Paolo VI, da poco eletto al soglio pontificio, aveva promulgato l'enciclica “Humanae Vitae” in difesa della vita umana contro ogni atto volto a guastarne la dignità e l'esistenza, al contrario di quanto in quegli anni si faceva strada nel costume delle società di tutto il mondo. Poche settimane dopo, a contrastare tale iniziativa della Chiesa ed avviando un vasto piano satanico di morte, il 21 agosto 1968 a Signa la prima coppia di amanti veniva massacrata dalla congrega del Mostro all'interno della propria auto con il primo degli otto duplici delitti che proseguiranno sino a quello dell’8 settembre 1985, della coppia dei francesi, l'ultimo della serie così come conosciuta.
Mercoledì 11 agosto 2021
"Occorre davvero convincersi che l'intima comprensione e accettazione del valore del momento della generazione della Vita nel grembo della donna rappresenterà la valvola che consentirà l’apertura o, in caso contrario, la chiusura dell’affluenza della Grazia Divina a pioggia sull’intera società, oltre che su ogni singola famiglia".
Ad 11 anni dalla salita al Cielo di Gabriella Pasquali Carlizzi, per oltre 20 anni Presidente dell'Opera Padre Gabriele, desideriamo ricordarla con questa sua citazione tratta dal libro "Il primo miracolo di Gesù" da lei scritto in collaborazione con il marito Carmelo Maria Carlizzi.
Domenica 23 Maggio 2021
Ancora una volta riproponiamo in ricordo di Giovanni Falcone quanto Gabriella ha scritto sul suo libro "Il volo del Falco" in ricordo dell'eroico magistrato e di quanti erano quel giorno con lui, a partire dalla moglie Francesca Morvillo. E' di tremenda attualità per cui lo riportiamo uguale sperando che serva di fruttuoso ammonimento.
IL VOLO DEL FALCO di Gabriella Pasquali Carlizzi
Sono passati 28 anni da quel 23 maggio del 1992 in cui a Capaci Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e tre agenti di scorta restarono uccisi nell’attentato che ancora oggi annichilisce per la sua violenta efferatezza. Anche quest’anno non possiamo dimenticare, assieme a questi eroi sacrificati ad uno Stato che non vuol sapere, che Gabriella pochi giorni prima si era recata al Viminale ad incontrare il Capo della Polizia Vincenzo Parisi per dichiarare a lui che era in corso di attuazione un terribile attentato. Ricordo bene quel giorno mentre aspettavo che Gabriella terminasse le sue dichiarazioni, e di come lei, accompagnata dal Vicecapo della Polizia Fernando Masone e ben compresa di quanto aveva appena detto, mi raggiunse nella sala dove mi trovavo in attesa, per ritornare assieme verso casa. Nulla venne approfondito nei giorni seguenti dalle autorità di Polizia con Gabriella a seguito delle sue terribili dichiarazioni. Eppure un mese dopo Gabriella si farà lei risentire da Parisi, per un altro terribile annuncio, che questa volta avrebbe riguardato il collega di Falcone, Paolo Borsellino. Eppure anche quest’altro annuncio, purtroppo, verrà confermato dai fatti. Nulla. Anche questa volta nulla verrà chiesto a Gabriella di spiegare. Eppure lei era una persona credibile, altrimenti dove si è visto mai che una semplice cittadina chiede e riesce a farsi ricevere dal Capo della Polizia! Evidentemente il sacrificio si doveva comunque compiere! E non c’era Gabriella che potesse evitarlo! Ed ecco quanto ho voluto ora qui riportare dal piccolo volume “Il volo del Falco” che Gabriella dedicò a questa strage. Da quando il suo volo si orientava ormai come meta consueta intorno a quelle alture così dense di imprevisti, era convinto che le prede più rare e ambite le avrebbe catturate lui, con la sua perspicacia, pronto a tenere le ali spiegate per un tempo incondizionato, con il suo stile da conquistatore e profondo conoscitore delle tane più nascoste, delle mimetizzazioni più sofisticate, ma tutte ben riconoscibili da quell’istinto innato del rapace che fa di lui il FALCONE. Appoggiò la testa sulle spalle di sua moglie, ora pensava ad essere solo Giovanni, un uomo normale, come tanti, voleva inebriarsi di tutto, aveva bisogno di rigenerarsi nel corpo e nello spirito prima di affrontare la settimana decisiva.
Fra pochi giorni è Natale!
mercoledì 16 dicembre 2020
di Carmelo Maria Carlizzi
Fra pochi giorni è Natale, il giorno in cui per la fede cristiana ricorre la nascita a Betlemme di Gesù figlio di Giuseppe della stirpe di Davide e di Maria sua sposa. Di loro sappiamo tutto, quale che sia la posizione di ciascuno nei confronti della religione cristiana. Sappiamo anche che nove mesi prima l’Angelo Gabriele ne aveva portato l’annuncio da parte di Dio in quel di Nazareth alla fanciulla Maria.
Alla vita che viene, però, recata nel ricordo spirituale del Natale cristiano da Gesù e da Lui rappresentata, si contrappone purtroppo un’azione continua di morte. Infatti come altrimenti possiamo definire l’estrazione sistematica e sanguinosa dal corpo delle donne in gravidanza del “grumo di cellule”, del feto, dell’embrione ossia del bambino che si è invece annidato fiducioso nel grembo materno.
Pochissimo si sa dell’aborto come tutti possiamo agevolmente costatare fra i nostri parenti, amici e conoscenti, ma anche verificare interrogando gli sconosciuti per strada. Pochissimo sanno dell’aborto le mamme, le ragazze, le donne in generale e anche quelle che già vi hanno fatto ricorso, quelle che vi ricorrono o quelle che intendono ricorrervi anche se quale extrema ratio. E così ugualmente i loro mariti, padri, compagni e fidanzati. Poco o nulla parimenti conoscono dell’aborto le femministe che pur lo proclamano, pochissimo ne sanno le insegnanti, le suore, le educatrici in genere. Pochissimo ne sanno gli stessi medici e persino i ginecologi che lo praticano altrimenti non si spiegherebbe il perché molti di loro, anche famosissimi, come Bernard Nathanson, Antonio Oriente, Antony Levatino e altri dopo aver visto le immagini di quel che avviene con l’aborto dentro e fuori il grembo materno hanno abbandonato tale mestiere, e alcuni, benché già atei e con sulla coscienza migliaia di aborti, poi si siano persino convertiti al cattolicesimo divenendo esponenti dei movimenti pro-vita. Pochissimo sicuramente sanno dell’aborto i legislatori che pur ne debbono formare i principi e indicare le modalità di applicazione, come ugualmente nulla conoscono quei politici che ne sostengono a spada tratta leggi e regolamenti. Pochissimo ne sanno, forse, le autorità ecclesiastiche, ché altrimenti interverrebbero non solo con la promessa dell’applicazione della misericordia, ma prima ancora con ammonimenti ben più severi della stessa scomunica latae sententiae, ossia applicata automaticamente e appositamente prevista dal diritto canonico per chi ricorre all’aborto. Come pure quelle autorità morali e civili di ogni genere e di ogni Paese, che pur con i dovuti distinguo paiono conoscere assai poco di questa materia. E mi riferisco espressamente alla conoscenza dell’efferatezza con cui l’aborto sempre viene compiuto.
Lettera aperta a Papa Francesco
mercoledì 30 settembre 2020
di Carmelo Maria Carlizzi
Santità, la Sua lotta aperta e senza mezzi termini volta alla sensibilizzazione dell’umanità tutta a riguardo della tutela dell’ambiente naturale e dell’equa distribuzione delle risorse, libera da prevaricazioni di questo o di quel Paese, di questo o quel potentato economico, tale Sua lotta se accolta può segnare l’avvio di un’inversione di tendenza rispetto ai comportamenti predatori da parte delle società più ricche sinora avvenuti in danno delle persone e delle comunità più povere.
Il risanamento della Natura e di quanto essa ci offre deve però essere assolutamente preceduto o almeno accompagnato dalla sospensione del peccato dell’aborto quale segno concreto della volontà dell’uomo e della donna di voler procedere nella riappacificazione con Dio. Infatti tale peccato dell’aborto, il più grave dei peccati, è l’espressione sanguinosa di una vera e propria sfida portata a Dio da millenni sotto la guida di Satana, ma ancor più dal dopoguerra a oggi con la promulgazione in ormai quasi tutti i Paesi del mondo negli ultimi decenni di leggi che incoraggiano e sostengono le pratiche abortive, anche le più spregevoli e addirittura a spese, come oggi in Italia, del sistema sanitario pubblico.